Tanomattinale

#Tanomattinale 13 ottobre 2021: la tratta delle donne “bokuk”, femminicidio a Taranto, riecco la “balena bianca”

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.

L’attenzione generale dei media è concentrata sul conto alla rovescia e la più che nervosa – è un eufemismo- attesa in vista dell’applicazione da venerdì 15 ottobre del decreto sul Green Pass, tra proteste, minacce, richiesta di tamponi gratis, polemiche politiche e un pochino anche sulle promesse e gli impegni per l’Afghanistan del G20 virtuale promosso dall’Italia, che ieri ha fatto registrare l’assenza di Putin e Xi JinPing, attesi però all’incontro dal vivo di fine mese.

Io dedico le poche righe del mattinale di oggi a due fatti di brutta cronaca e a qualche brevissima considerazione sui risultati del turno amministrativo in Sicilia. Le chiamavano in modo ignobile “Bokuk’, parola bulgara che indica la spazzatura. La squadra Mobile di Catania, in un’operazione che ha preso lo stesso nome e che ha riporta agli occhi dell’opinione pubblica il terribile fenomeno della tratta delle donne, ha sgominato una organizzazione che ‘reclutava’ giovani donne dalla Bulgaria, le pagava seimila euro ciascuno e le obbligava a prostituirsi in strada, tenendole in schiavitù. Arrestate otto persone e notificato un obbligo di soggiorno. Un decimo indagato è irreperibile. Quattro bulgari sono in carcere e quattro italiani agli arresti domiciliari. I reati ipotizzati a vario titolo sono tratta di persone, riduzione in schiavitù, associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, aggravati dalla transnazionalità. Le indagini dei poliziotti della sezione Criminalità straniera e Prostituzione e del pool di magistrati della Dda di Catania esperti in queste tipologie di reati, hanno accertato che le vittime, dopo il ‘reclutamento’, erano alloggiate in abitazioni fatiscenti in pessime condizioni igieniche, in condizione di grande degrado, private di ogni libertà e dei documenti di identità e sfamate con lo stretto necessario per farle sopravvivere. Le vittime garantivano al gruppo criminale un introito costante di circa 1.400 euro a settimana ciascuna. Le ragazze, sottoposte a percosse e soprusi, sono state costrette a prostituirsi anche durante le restrizioni imposte dalla pandemia. Non aggiungo commenti per questo schifo che si commenta da solo.

Riecco i femminicidi. La 71enne Giuseppa Loredana Dinoo è stata uccisa con numerosi colpo sferrati con un grosso taglierino al volto, al collo, al torace e agli arti superiori e inferiori dall’uomo con cui viveva a Manduria (Taranto), Pietro Dimitri, 75 anni, con numerosi precedenti per rapina, estorsione e reati associativi, in passato sorvegliato speciale. E’ stato lui stesso a chiamare i carabinieri confessando di aver ucciso la convivente e dicendo di volersi suicidare, poi si è inferto delle ferite non gravi agli arti superiori e al collo e ha atteso l’arrivo dei soccorsi. I militari, già allertati dai vicini di casa, sono intervenuti e hanno scoperto il corpo senza vita della donna, mentre l’assassino è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Giannuzzi dove è ricoverato in stato di arresto per omicidio volontario. Nel vicinato nessuno mai aveva assistito a liti o udito urla, né tanto meno la vittima, una casalinga, si è mai rivolta alle forze dell’ordine per segnalare eventuali comportamenti violenti del 75enne.

Nelle amministrative siciliane, non mi sorprende affatto il buon risultato della DC di Totò Cuffaro: la nostalgia per la “balena bianca” è ancora forte e sentita in Sicilia e l’ex re dei “clientes” non è poi tanto ex, stando agli exploit di Favara e in parte anche Caltagirone. Ho l’impressione che, nonostante sia snobbata da gran patte della politica di casa nostra, la Dc nuova-vecchia farà contare i suoi numeri anche alle prossime regionali. Ha dato segnali di forza, non solo con il successo a Caltagirone, l’asse giallorosso tra Pd e M5S (sono antico e in realtà questa cosa molto calcistica dei colori non mi piace e non mi appassiona per niente, ma mi adeguo ai luoghi comuni vigenti), ma la strada verso Palazzo D’Orleans è ancora lunga e soprattutto piena di insidie.

Buona giornata

Gaetano Perricone

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