Amiche e amici del #Tanomattinale buon sabato.
Ho più volte dimostrato in questa rubrica di essere un fan di Papa Francesco, una delle pochissime luci che illuminano un mondo fatto di estrema pochezza anche in termini di qualità e carisma dei suoi leader. E dunque, com’è accaduto altre volte, anche oggi apro il mattinale con le potenti parole, l’ennesimo appello alle coscienze destinato a restare inascoltato, che il Papa ha pronunciato ieri ad Assisi dove ha incontrato, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, circa 500 poveri provenienti da ogni parte d’Europa nella Giornata mondiale loro dedicata. Ecco il passaggio più forte, dal sito Vatican.va, : “Spesso la presenza dei poveri è vista con fastidio e sopportata; a volte si sente dire che i responsabili della povertà sono i poveri: un insulto in più! Pur di non compiere un serio esame di coscienza sui propri atti, sull’ingiustizia di alcune leggi e provvedimenti economici, un esame di coscienza sull’ipocrisia di chi vuole arricchirsi a dismisura, si getta la colpa sulle spalle dei più deboli.
È tempo invece che ai poveri sia restituita la parola, perché per troppo tempo le loro richieste sono rimaste inascoltate. È tempo che si aprano gli occhi per vedere lo stato di disuguaglianza in cui tante famiglie vivono. È tempo di rimboccarsi le maniche per restituire dignità creando posti di lavoro. È tempo che si torni a scandalizzarsi davanti alla realtà di bambini affamati, ridotti in schiavitù, sballottati dalle acque in preda al naufragio, vittime innocenti di ogni sorta di violenza. È tempo che cessino le violenze sulle donne e queste siano rispettate e non trattate come merce di scambio. È tempo che si spezzi il cerchio dell’indifferenza per ritornare a scoprire la bellezza dell’incontro e del dialogo. È tempo di incontrarsi. È il momento dell’incontro. Se l’umanità, se noi uomini e donne non impariamo a incontrarci, andiamo verso una fine molto triste”.
Meravigliose e terribili parole, ma i potenti della Terra, che non sanno neanche mettersi d’accordo per salvarla dalla spaventosa crisi climatica, non hanno tempo, né voglia di ascoltarle.
Passo a una sentenza destinata a fare molto discutere e che, francamente, mi lascia quantomeno perplesso. Era “un uomo realmente turbato e sconvolto dall’azione compiuta”, diede subito l’allarme e non tentò la fuga. Sono queste le motivazioni della sentenza della Corte d’assise d’appello di Firenze, che ha ridotto da 30 a 16 anni, concedendo le attenuanti, la pena per femminicidio a un 32enne. Il delitto avvenne il 24 novembre 2018 in un ostello fiorentino dopo una lite tra l’uomo, del Myanmar, e la compagna, una 21enne cinese. “Occorre valorizzare il profilo psicologico del comportamento” dell’imputato nell’immediatezza del fatto, reazione che “vale molto più di tanti pentimenti e richieste di perdono sbandierate in udienza a distanza di giorni se non mesi”, aggiunge la motivazione della sentenza, emessa il 15 settembre scorso. E’ stata dunque quasi dimezzata la pena inflitta in primo grado, quando l’uomo, con rito abbreviato, il 9 luglio 2020 era stato condannato dal Gup a 30 anni. La Corte d’assise d’appello ha rilevato che l’uomo, dopo aver strangolato la compagna nel corso di una lite nella camera che occupavano nell’ostello, non tentò di scappare; si recò subito alla reception per dare l’allarme, poi, dopo aver spiegato agli addetti dell’ostello di aver strangolato la 21enne, si sedette sulle scale piangendo in attesa della polizia. Questa la storia, personalmente mi pare un precedente giurisprudenziale quanto mai deleterio. Soprattutto mi pare eccessiva la riduzione della pena per un delitto così terribile.
Coviddi, cose e prospettive di nuove drammatiche nel vecchio continente. L’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), nel rapporto settimanale sulle malattie infettive, riferito alla settimana dell’1-7 novembre, spiega con chiarezza che in Europa la situazione epidemiologica relativa al SARS-COv2 è “estremamente preoccupante” in 10 Paesi, cioè Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia e Slovenia. In altri 13 Paesi (Austria, Danimarca, Finlandia, Germania, Islanda, Irlanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Romania e Slovacchia; sono compresi anche i Paesi non Ue del See, lo Spazio Economico Europeo) la situazione è “molto preoccupante”, mentre in altri tre (Cipro, Francia e Portogallo) è “moderatamente preoccupante”. Anche in Italia i contagi sono in crescita, pare soprattutto tra i bambini sotto i 12 anni.
Al vertice Onu sul clima di Glasgow, più che un mezzo fiasco, si cerca un accordo in extremis. La 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, avrebbe dovuto chiudersi ieri alle ore 18.00 nella città scozzese, ma i negoziati proseguiranno oggi con l’obiettivo di unire le posizioni dei Paesi. Lo ha annunciato il presidente della Cop26, Alok Sharma in un messaggio ai delegati pubblicato dall’Onu. “Con il mio team – sottolinea Alok Sharma – siamo ora impegnati in intense consultazioni nel tentativo di riflettere le opinioni espresse, trovare i giusti equilibri e sviluppare una dichiarazione finale che sia costruttiva. Le consultazioni, e poi l’elaborazione dei testi, richiederanno del tempo”. Speriamo che qualcosa quagli in extremis, ma non c’è da essere ottimisti.
Chiudo con lo sport. Sul rigore sbagliato al 90esimo minuto con esecuzione davvero imbarazzante da Jorge Luiz Frello Filho detto Jorginho, regista della Nazionale italiana di calcio, che ha impedito agli azzurri di battere la rognosissima Svizzera costringendoli a dovere vincere con molti gol lunedì sera a Belfast sul campo dell’Irlanda, io non trovo giustificazioni: Jorginho è stato molto presuntuoso, un giocatore della sua bravura ed esperienza non avrebbe dovuto insistere per calciarlo per forza dopo avere già sbagliato nella partita d’andata a Basilea. Abbiamo visto tutti il suo nervosismo prima di tirare. Adesso la qualificazione diretta dell’Italia campione d’Europa ai Mondiali dell’anno prossimo in Qatar è davvero a rischio, speriamo di farcela, in caso contrario la coscienza di Jorginho avrà un grosso peso addosso. E infine rendo onore, con il grande affetto di tutti noi che amiamo lo sport, al grande Giampiero Galeazzi “Bisteccone” che ieri ci ha lasciati a 75 anni. Ci ha fatto divertire e sognare, gli abbiamo voluto bene.
Buona giornata
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