Amiche e amici del #Tanomattinale buon lunedì.
Avrei voluto cominciare oggi la mia umile rubrica con i dati allarmanti sugli effetti del Coviddi sulla salute mentale di grandi e bambini, mi sembrano notizie importanti.
Poi ho visto sul sito dell’AGI la nota di Forza Nuova dopo le violenze di sabato a Roma e le ho trovare ancora più allarmanti, da brividi. Il fascio non vuole fermarsi, rilancia e minaccia dopo gli attacchi, evidentemente non improvvisati, a obiettivi sensibili e di alto valore simbolico come la sede nazionale della CGIL, il più grande sindacato italiano e il pronto soccorso del Policlinico, presidio contro il virus.
Hanno scritto su Telegram in una comunicazione tra iscritti i membri del gruppo neofascista: “Il regime è in difficoltà, la giornata romana di sabato fa da spartiacque tra vecchio e nuovo, ma media mainstream, questure e partiti del sistema non sono in grado di leggere i fatti, (perché non gli conviene e hanno paura) e danno la croce addosso a un movimento politico che non rappresenta che una piccolissima componente delle centinaia di migliaia di italiani esasperati, perché minacciati nello stesso diritto elementare al lavoro e alla sopravvivenza, che hanno invaso prima piazza del popolo e poi le strade del centro della Capitale per puntare ai palazzi dell’odiato potere”.
“Mesi di piazze pacifiche non hanno fermato l’attuazione accelerata del Great Reset, ora la musica è cambiata e il direttore d’orchestra e compositore è solo il popolo in lotta, costretto a difendersi dalla ferocia unanime di chi dovrebbe rappresentarlo, l’attacco alla Cgil rientra perfettamente in questo quadro analitico, che ha deciso di alzare il livello dello scontro. Da domani, dal 15 ottobre, e fino a che il Green pass non verrà ritirato definitivamente la rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di noi”.
Minacce forti, chiare, precise. Molto inquietanti, che non vanno sottovalutate. Condivido pienamente il pensiero del segretario generale della CGIL Maurizio Landini quando, sottolineando il gravissimo attacco all’intero mondo del lavoro e alla democrazia, dice che il forte disagio dentro il Paese va affrontato con le misure giuste, ma non é accettabile che lo squadrismo fascista ne cavalchi le ragioni con ruolo di guida, saluto romani, azioni violente e destabilizzanti.
Nella Giornata mondiale della salute mentale, che ricorreva ieri, è emerso – come racconta l’ANSA nella sua bellissima sezione “salute e benessere” – che il Covid “ha eroso profondamente il benessere mentale delle persone, provocando un’ondata pandemica di disagio psichico” fatta di depressione, ansia, autolesionismo, colpendo in modo particolare donne e giovani, senza risparmiare i bambini. Le stime mondiali riportate dall’importante rivista scientifica Lancet riferiscono di 53 milioni di casi in più di depressione maggiore (+28%) e 76 milioni di casi in più di disturbi d’ansia (+26%) nel 2020 direttamente collegati alla pandemia. Spiega Lancet che senza il Coviddo casi di depressione a livello globale nel 2020 sarebbero stati 193 milioni (2.471 casi ogni 100.000 persone). I casi reali sono stati invece 246 milioni (3.153 per 100,000), 53 milioni in più di cui 35 milioni tra le donne. Quanto ai disturbi d’ansia, senza pandemia nel 2020 sarebbero stati 298 milioni di casi (3.825 per 100.000). I casi invece sono stati ben 374 milioni (4.802 per 100.000), 76 milioni in più, 52 milioni tra le donne.
La pandemia non risparmia purtroppo la salute mentale dei bambini e questo mi sembra terribile: per Save the Children l’83% dei piccoli di tutto il mondo avverte un aumento dei sentimenti negativi e tra i minori sono in crescita i livelli di depressione, ansia, solitudine e autolesionismo. Nei paesi dove le scuole sono rimaste chiuse per 17-19 settimane, inoltre, il malessere psicologico è aumentato nel 96% dei casi. “Stiamo vivendo una crisi globale di salute mentale e i suoi effetti potrebbero essere catastrofici per alcuni bambini. Coloro che vivono in povertà o in situazioni svantaggiate o di vulnerabilità sono ancora più a rischio a causa delle conseguenze dannose dei lockdown prolungati – ha commentato Marie Dahl, responsabile dell’Unità di salute mentale Save the Children -. La mancanza di stimoli sociali può avere un grave impatto sulla loro salute mentale e sul loro sviluppo”.
Particolarmente significative e illuminanti le parole di Massimo di Giannantonio ed Enrico Zanalda, copresidenti della Società Italiana di Psichiatria: “La pandemia ha comportato fin da subito un inasprimento delle disparità già esistenti, con maggiore incidenza ed esiti della malattia nelle fasce più deboli. Le diseguaglianze generate dal Covid hanno avuto riflessi anche sulla salute mentale, aumentando il disagio psichico soprattutto tra le fasce più fragili della popolazione, con minor accesso alle cure e ai servizi”. D’altronde, che il Coviddi abbia fortemente inciso sulla salute mentale e l’equilibrio della gente lo vediamo nella vita di ogni giorno.
Dal mondo, riparliamo di Afghanistan con una notizia ANSA interessante. Gli Stati Uniti forniranno aiuti umanitari agli afghani, ma non daranno riconoscimento politico al nuovo governo dei talebani. Lo hanno annunciato i rappresentanti degli stessi talebani dopo il primo incontro di persona a Doha con dirigenti americani. I colloqui “sono andati bene”, hanno riferito, Washington che ha sbloccato gli aiuti dopo aver concordato di non legarli ad un riconoscimento formale dell’esecutivo formato dagli studenti coranici.
Da parte sua il ministro degli Esteri ad interim del governo talebano ha assicurato gli USA che gli studenti coranici sono impegnati ad impedire che il territorio afghano non sia usato dagli estremisti per lanciare attacchi contro altri Paesi. Sembra però che i talebani abbiano escluso ogni cooperazione con Washington contro l’Isis in Afghanistan e dunque la cosa non si capisce bene. Personalmente, non penso di essere il solo, ho l’idea che la credibilità dei narcos barbuti che odiano le donne sia uguale a zero.
Chiudo con il calcio. Dopo la delusione all’ultimo Europeo per l’errore decisivo ai rigori contro la Svizzera, Kylian Mbappé ha segnato contro la Spagna il gol che ha regalato la Nations League alla Francia. Davanti agli oltre 30mila di San Siro, gli uomini di Deschamps hanno subito il vantaggio spagnolo di Oyarzabal, ma hanno rimontato in una ripresa emozionante, con il momentaneo pareggio di Benzema. Una sfida di’alta qualità in cui non sono mancate e polemiche arbitrali (Mbappè è sembrato infatti partire in fuorigioco nell’azione della rete decisiva, ma in realtà era stato tenuto in gioco da un tocco di Eric Garcia).
Buona giornata
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