Amiche e amici del #Tanomattinale buongiorno. Siamo in mezzo a una frastornante ridda di voci su chiusure o aperture per fronteggiare l’inesorabile avanzata del virus, la verità è che dietro l’unità nazionale di facciata si nasconde una profonda diversità di vedute tra idee e pensieri politici troppo diversi. Brutta gatta da pelare anche per il Super Tutto Presidente del Consiglio, che pure è abituato a tenere il timone in acque tempestose.
Oggi cominciamo con la notizia fresca della commemorazione di un disastro tra i più drammatici della storia contemporanea, una tragedia che mi colpì moltissimo, di quelle che mai devono essere dimenticate e ci devono fare riflettere tanto sui rischi della tecnologia esasperata e sulla reazione della natura violentata. Il Giappone, riferisce la corrispondenza ANSA da Tokyo, ha ricordato all’alba l’anniversario dei dieci anni dalla catastrofe triplice di Fukushima, l’11 marzo 2011: il terremoto di magnitudo 9, il successivo tsunami e la dispersione delle radiazioni dalla centrale nucleare, una serie concatenata di eventi che hanno causato la morte di oltre 15.000 persone.
I residenti delle aree più colpite dal disastro, nelle prefetture di Fukushima, Iwate e Miyagi, hanno osservato un minuto di silenzio, esattamente alle 14:46 (le 6:46 in Italia), l’orario preciso in cui si è verificato il sisma.Durante una visita nella prefettura di Fukushima, nei giorni scorsi, il premier Yoshihide Suga ha ribadito la volontà del governo di andare avanti col processo di ricostruzione nelle aree devastate. Più di 30.000 miliardi di yen (232 miliardi di euro) sono stati spesi in progetti di ricomposizione del territorio negli ultimi 10 anni, con gli ordini di evacuazione rimossi solo parzialmente in alcune aree, mentre va avanti il processo di decontaminazione della regione, un compito quasi impossibile considerata la vastità dell’area colpita.E andiamo al Coviddi in Italia e nel mondo, difficile districarsi e avere le idee chiare nel turbinio di notizie e nel fervore di iniziative, più o meno efficaci e convincenti, per combattere il virus assassino.Intanto gli ultimi dati, appena diffusi: i casi di coronavirus a livello globale hanno superato la soglia dei 118 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University, seconda la quale dall’inizio della pandemia nel mondo sono stati registrati 118.006.153 contagi, mentre il bilancio complessivo dei decessi ha raggiunto quota 2.619.676. Numeri terrificanti, assolutamente.
Colpisce molto e evidenzia il modo chiarissimo la drammaticità della situazione l’ottava edizione del Rapporto BES, Benessere Equo e Sostenibile diffuso dall’ISTAT: “L’evoluzione positiva della speranza di vita alla nascita tra il 2010 e il 2019, pur con evidenti disuguaglianze geografiche e di genere, è stata duramente frenata dal Covid-19 che ha annullato, completamente nel Nord e parzialmente nelle altre aree del Paese, i guadagni in anni di vita attesi maturati nel decennio”. E ancora un altro passaggio enormemente significativo, che ci dà il senso profondo della crisi: ““La pandemia del 2020, con la conseguente chiusura degli istituti scolastici e universitari e lo spostamento verso la didattica a distanza, o integrata, ha acuito le disuguaglianze. In Italia, nonostante i miglioramenti conseguiti nell’ultimo decennio, non si è ancora in grado di offrire a tutti i giovani le stesse opportunità per un’educazione adeguata”.
Dati che ci fanno ulteriormente comprendere, qualora non ci avessimo riflettuto fino in fondo, quali macerie lascerà l’esperienza della pandemia quando finirà, chissà quando. Colpiscono anche le parole della ministra dell’interno Luciana Lamorgese, un allarme e una messa di mani avanti sugli appetiti mafiosi nel business dei vaccini, alla cerimonia di insediamento del nuovo capo della polizia Lamberto Giannini: “Un fronte di particolare impegno per la sicurezza sembra ora essere quello di scongiurare che la criminalità organizzata allunghi le mani sulla catena di distribuzione dei vaccini: qualunque forma di intromissione a fini speculativi sarebbe inaccettabile sul piano morale più che su quello delle politiche criminali. Abbiamo quindi il dovere di vigilare sul pericolo di manipolazioni illegali in questo settore”.
Aspettiamo dunque entro domani un nuovo DPCM con restrizioni ulteriori – ma alla fine temo che nei provvedimenti che saranno decisi prevarrà la linea morbida, quella che mette l’economia prima della salute – , mentre da Washington arriva una notizia che fa ulteriormente capre quanto la guerra contro la pandemia sia decisiva per il futuro del mondo: la Camera degli Stati Uniti ha approvato in maniera definitiva il piano di stimoli Covid da 1900 miliardi di dollari, che prevede consistenti aiuti per famiglie, imprese, lavoratori, riapertura scuole e campagna vaccinale. Si tratta di uno dei più grandi pacchetti di aiuti della storia americana e credo della storia del mondo.Per oggi è tutto, anche troppo.
Abbiate cura di voi, tanta.
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