Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica.
E che domenica sportiva, Radio Londra chiama Italia con due appuntamenti che senza retorica sono storici: alle 15, sul leggendario prato di Wimbledon, il tennista romano Berrettini, che riesce a rendermi accettabile il nome Matteo, sarà il primo italiano nella storia di questo meraviglioso sport a giocarsi la vittoria nel torneo forse più affascinante del mondo contro il number one della classifica ATP serbo Novak Đoković, detto Nole, immenso fuoriclasse. Compito proibitivo, assolutamente, sulla carta non ci sarà partita; ma sarà ugualmente un appuntamento pieno di emozioni per tutti noi che amiamo questo sport e che cominceremo nel primo pomeriggio questa giornata dedicata al tifo più gioioso.E poi, alle 21, l’Italia si fermerà: c’è il calcio, c’è Inghiterra-Italia, finale di Euro 2020 sempre a Londra, Wembley, tempio del Dio pallone. Con evidente scopo scaramantico augurale, la mia personale storia di grande appassionato di calcio mi rimanda, come tutti quelli della mia generazione, all’11 luglio 1982, 39 anni fa, il giorno del favoloso terzo trionfo mondiale della nostra Nazionale allo stadio Bernabeu contro la Germania. E mi piace molto ricordarla con la celeberrima foto dello scopone in aereo del presidentissimo Sandro Pertini con il ct Bearzot, Zoff e il barone Causio, con la Coppa Rimet in bella vista sul tavolo. Ma per par condicio e con la nostalgia che mi rimanda ai miei 10 anni, al mio primo mondiale televisivo in bianco e nero da giovanissimo tifoso del pallone, mi piace inserire qui un’altra foto storica, legata al bellissimo messaggio della novantacinquenne regina Elisabetta all’Inghilterra, che stasera affronta l’Italia nella finale degli Europei: “Cinquantacinque anni fa ho avuto la fortuna di consegnare la Coppa del Mondo a Bobby Moore e ho visto cosa significasse per i giocatori, i tecnici e lo staff raggiungere e vincere la finale di un torneo così importante”, scrive Elisabetta nel messaggio indirizzato al ct Gareth Southgate. “Voglio mandare le mie congratulazioni e quella della mia famiglia a tutti voi per essere arrivati alla finale degli Europei ed inviarvi i miei migliori auguri per domani nella speranza che la storia ricorderà non solo il vostro successo, ma anche lo spirito, l’impegno e l’orgoglio che avete dimostrato”, si legge nel messaggio.E poi le parole ancora semplici e piene di speranza della vigilia del commissario tecnico azzurro Robero Mancini: “Speriamo di divertirci ancora 90 minuti … Abbiamo superato un tragitto pieno di difficoltà e con grande fatica. Speriamo di divertirci ancora 90′ e poi andare in vacanza: serve un ultimo sforzo. Dobbiamo essere tranquilli sapendo che sarà una partita difficile per tanti motivi, dobbiamo essere concentrati sul nostro gioco”. E a chi gli dice che allo stadio, i tifosi italiani saranno in netta minoranza, risponde: “Speriamo di ascoltarli alla fine. Durante la partita abbiamo altro a cui pensare”. Potrei chiuderla qui, mettendo per oggi da parte le tante preoccupazioni che affiorano da più parti – io non ho mai smesso di averle – per la risalita dei contagi del maledetto virus e il contemporaneo rallentamento delle vaccinazioni.
Ma voglio dedicare due meritatissime parole a Giuseppe Condorelli, perché SOS impresa Rete per la Legalità ieri nella famosa azienda dolciaria di Belpasso ha aggiunto il cavaliere al lavoro tra i soci onorari per il coraggio dimostrato nel denunciare le estorsioni che stava subendo. La denuncia di Condorelli, com’è noto, ha permesso infatti alle forze dell’ordine di indagare ed arrivare nello scorso mese di maggio ai clamorosi 40 arresti di soggetti appartenenti a diversi clan.Della “valenza del coraggio” di Condorelli “nel denunciare prima della consumazione dei reati” ha parlato ai microfoni del TGR Sicilia la dottoressa Giovanna Cagliostro, commissario straordinario di Governo Iniziative antiracket e antiusura. “Sono onorato della presenza dello Stato. Quando ci si trova davanti all’intimidazione, bisogna avere il coraggio di denunciare subito”, ha commentato il cavaliere del lavoro. All’evento erano presenti numerose autorità civili e militari. Nel corso dell’incontro è emerso il ruolo fondamentale dell’associazionismo contro le estorsioni e il racket e l’importanza delle denunce che consente alle forze dell’ordine di poter agire contro la criminalità organizzata. Per oggi mi fermo.
Che vinca Berrettini (sarebbe un sogno che diventa realtà, ma mi sembra quasi impossibile), che vinca la nostra Nazionale: può farcela, dando il meglio, nonostante un ambiente molto ostile.
E se poi sarà festa grande, speriamo che poi non diventi nuova tragedia per tutti.
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