Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.
Il mio gravissimo lutto familiare mi aveva indotto, per ragioni anche di tempo oltre che di spirito, a saltare almeno per oggi e domani la mia rubrica e soprattutto il mio appuntamento quotidiano con i fedelissimi del mattinale, non molti ma ottimi.Ma quando il presidente degli Stati Uniti in una intervista evoca addirittura la guerra mondiale, non si può non scrivere niente e qualcosa io scriverò, anche perché resti a futura memoria.
La notizia di stanotte, che allarma e inquieta il mondo ancora di più di quanto già non lo sia, è che il presidente Joe Biden, ha autorevolmente suggerito ai cittadini americani di lasciare l’Ucraina, mentre continua a crescere ed è atissima la tensione tra Russia e Occidente. “I cittadini americani dovrebbero partire ora – ha detto in un’intervista al giornalista della Nbc, Lester Holt (fonte AGI) -Non è come avere a che fare con un’organizzazione terroristica, abbiamo a che fare con uno degli eserciti più grandi del mondo. È una situazione molto diversa e le cose potrebbero andare fuori controllo rapidamente”. Holt ha chiesto a Biden se pensa di inviare soldati in Ucraina per recuperare i cittadini americani, mail presidente USA ha chiarito che una soluzione come quella sarebbe come scatenare una “guerra mondiale”: “La guerra mondiale è quando americani e russi cominciano a spararsi”. E ha aggiunto che se il presidente russo Vladimir Putin “è abbastanza folle da provarci, è abbastanza intelligente da non farlo, e di non fare niente che possa avere conseguenze negative sui cittadini americani”. Holt gli ha chiesto allora se avesse detto le stesse cose al presidente russo, e Biden ha risposto. “Si … non dovevo dirglielo, ho parlato di questo, lo sa”. E intanto il dipartimento di Stato Usa ha inasprito la formulazione dell’avvertimento sull’Ucraina, invitando tutti i cittadini americani a “lasciare subito” il Paese “con mezzi privati o commerciali. I cittadini statunitensi non dovrebbero recarsi in Ucraina. Quelli in Ucraina dovrebbero partire adesso utilizzando mezzi di trasporto commerciali o privati”, si legge nella nota.”In caso di permanenza in Ucraina, si presti maggiore cautela a causa di criminalità, disordini civili e potenziali operazioni di combattimento, in caso di un’azione militare russa”, prosegue la nota sugli avvisi di viaggio. L’angoscia per la situazione tra Russia e Ucraina continua dunque a crescere mentre si moltiplicano le voci di un imminente invasione russa su larga scala. Quello che c’è da capire è se è tutto verità o solo strategia della tensione usata al massimo livello come strumento di pressione.
Cronaca nera. Un commerciante palmese, Calogero Lillo Saito, 65 anni, socio di un’impresa di gelati di Palma, «Gelati Gattopardo». è stato ucciso all’interno della propria auto con diversi colpi d’arma da fuoco alla testa mentre era parcheggiato in piazza Provenzani a Palma di Montechiaro. L’assassino reo confesso è un 44enne del luogo, Angelo Incardona. Secondo la ricostruzione della Procura si sarebbe prima recato a casa dei propri genitori: G. I., 65 anni, e M. I., 60 anni e avrebbe sparato loro ferendoli soli in modo lieve, di striscio. Successivamente Incardona, si è recato in piazza Provenzani, ha intercettato la vittima mentre sulla sua Chevrolet Captiva e gli ha sparato usando una Beretta 92 FS con matricola abrasa. I proiettili hanno colpito Saito almeno 4 volte al viso. Al piantone del comando provinciale dei carabinieri di Agrigento, Incardona ha detto: “E’ una vecchia storia di mafia, una faida”. Fino a tarda sera è stato interrogato dal procuratore capo Luigi Patronaggio. Avrebbe parlato di una faida legata a dinamiche interne ai “paracchi” di Palma di Montechiaro; come ha già spiegato il collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati, i “paraccari” sono “famighiedde”, una sorta di terza mafia siciliana, dopo Cosa Nostra e Stidda, che sarebbe nata negli anni Novanta e che esiste ancora a Palma di Montechiaro e a Favara. L’indagato sta per lasciare il comando provinciale dei carabinieri di Agrigento. Poi Incardona, si è recato in piazza Provenzani, ha intercettato la vittima mentre era a bordo della sua Chevrolet Captiva e gli avrebbe sparato usando una Beretta 92 FS con matricola abrasa. I proiettili hanno colpito l’imprenditore almeno 4 volte al viso e hanno attraversato l’abitacolo del mezzo per uscire dalla portiera del lato passeggero. Una storiaccia che sarebbe dunque di mafia, ma non ancora chiara.
Coviddi. Mascherine all’aperto, da oggi venerdì 11 febbraio stop all’obbligo in Italia. Fa eccezione la Campania: l’ordinanza del governatore Vincenzo De Luca dispone il mantenimento di obbligo di mascherina all’aperto. Nel resto di Italia, le mascherine sono obbligatorie al chiuso fino al 31 marzo, giorno in cui dovrebbe finire lo stato di emergenza. Ma alcuni esperti avvertono: è troppo presto per eliminarle con questa circolazione del virus e la variante Omicron e forse non hanno torto. Nell’ordinanza sulle mascherine del ministro della Salute si legge che “fino al 31 marzo 2022 è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private”. Il provvedimento specifica inoltre che l’obbligo “non sussiste quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi. Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. Le disposizioni sull’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie sono comunque derogabili esclusivamente in applicazione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico”. Si precisa inoltre che l’uso della mascherina “integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio”.
Ultima notizia. È morto Luc Montagnier, premio Nobel diventato di recente icona del movimento No Vax. La notizia, rivelata da France Soir ieri sera, è rimasta a lungo senza conferme ufficiali. Il quotidiano Libération ha avuto accesso al certificato di morte depositato presso il comune di Neuilly in cui c’è l’ospedale dove era ricoverato lo scienziato di 89 anni. La scomparsa del virologo, noto per aver scoperto il virus dell’Hiv, resta avvolta dal riserbo assoluto e non si conoscono le cause del decesso.
Buona giornata, non mi dilungo oltre
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