Tanomattinale

#Tanomattinale 11 agosto 2021: gli angeli in volo, il lavoro che uccide, la Sicilia lanciata verso il giallo l’eroe Giaccone

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno caldissimo.

Oggi sembra davvero quella giornata rovente che è stata preannunciata, è già infernale. Non rinuncio al nostro appuntamento, ma con fatica. Per non appesantire ulteriormente questo clima di afa dolente, oggi apro con la più classica delle buone notizie, fonte ANSA.Cinque sanitari a bordo del volo Volotea in arrivo da Pescara all’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo hanno effettuato salvifiche manovre di rianimazione su una passeggera colpita da arresto cardiaco. Il volo è atterrato e la donna, una volta rianimata e stabilizzata dai cinque angeli, è stata trasferita in un ospedale di Palermo con un’ambulanza del 118. “Sono stati attimi di terrore. Per fortuna io e i medici ci siamo coordinati per soccorrere la donna in arresto cardiaco e siamo riusciti a salvarla”, ha detto Francesco Giardinelli, fisioterapista che ha fatto un corso di primo soccorso che si trovava sull’aereo dove una donna si è sentita male ed è stata rianimata. Gli altri sanitari intervenuti sono Antonio Cavataio, chinesiologo, Germano Di Credico, cardiochirurgo, Barbara De Curtis, laureata in Chimica farmaceutica e un medico anestesista di cui si conosce solo il nome, Francesco.

Il lavoro continua a uccidere in Italia nonostante gli impegni degli ultimi giorni dei vertici del Paese, da Mattarella a Draghi: ieri due vittime e feriti gravi. Ad Asti un uomo di 56 anni è rimasto ustionato ed è morto al momento del ricovero all’ospedale. Lo riferisce il 118. Secondo le prime informazioni, la vittima – un tecnico – stava lavorando all’interno di un esercizio commerciale. Aveva ustioni sul 70% del corpo.E ieri mattina nel Bergamasco, a San Paolo d’Argon, un operaio di 36 anni, nato in India e dipendente della ‘Dem Coperture’ di Brembate Sopra, è morto sul colpo cadendo da un’altezza di otto metri. L’infortunio è avvenuto all’interno della ditta ‘Tora Casting’ di via Mazzini, dove la tuta blu era intenta a rimuovere la copertura in amianto. All’improvviso l’indiano ha messo un piede sopra un lucernario, che ha ceduto. Sotto era stata posizionata una rete di protezione, che tuttavia non ha retto: il perché è in fase di accertamento da parte di Ats Bergamo, che ha inviato i propri tecnici per i rilievi. Forse nella rete c’era un buco, o forse sì è rotta per un difetto. Fatto sta che il lavoratore ci è passato in mezzo, finendo sul pavimento sottostante, picchiando la testa. Un volo che si è rivelato fatale. Vani i soccorsi del personale del 118. Nessuno ha assistito alla tragedia. Quando i colleghi dell’operaio si sono accorti del dramma, hanno avvisato il 112, ma i soccorsi sono stati inutili.

A Casnigo, sempre nel Bergamasco, un camionista di 49 anni è stato investito da una sostanza liquida denominata ‘caprolattame’ contenuto nell’autocisterna che stava rovesciando, riportando gravi ferite. Mentre un uomo di 64 anni originario di Caggiano, nel Salernitano, è in prognosi riservata dopo un incidente con il trattore che guidava. Per cause in corso di accertamento, una gamba dell’uomo é stata tranciata dalla trinciatrice applicata al mezzo agricolo. “Serve un salto di qualità sulla sicurezza nel lavoro e la prevenzione è fondamentale”, perché è “indegno quello che succede, non si può continuare a morire”. Sono le parole del presidente dell’Inail Franco Bettoni, intervistato da Radio Anch’io Rai . “Dobbiamo continuare investire nella prevenzione – ribadisce ancora Bettoni – e l’Inail continuerà a afre questo insieme a tutte le parti sociali. Bisogna lavorare mettendo al centro i due elementi fondamentali: lavoratori e impresa. E’ necessario sviluppare una cultura della sicurezza partendo dalla scuola e l’Inail lavorerà anche per questo”. Parole, parole, parole, mentre la gente continua a morire per un tozzo di pane. Coviddi, mala tempora currunt.

Come indica l’analisi relativa all’andamento dei ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive condotta dal matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), se le condizioni epidemiche rimanessero invariate, la Sicilia potrebbe raggiungere nell’arco di 10 giorni i requisiti per essere classificata come zona gialla, mentre la Sardegna potrebbe avviarsi a un esito analogo in 17 giorni. Nell’Isola ieri sono stati diagnosticati ieri 848 nuovi contagi da Sars-CoV-2 (a fronte di 18.759 tamponi processati dal sistema sanitario regionale) e si sono registrati purtroppo altri 12 decessi. E’ record nazionale di contagi e di morti e non c’è da stare allegri, anche se in troppi sembrano fregarsene.

Piccola esperienza personale: ieri dalle mie parti, alle pendici dell’Etna, mi sono trovato in una farmacia dove come in tante altre la lista delle prenotazioni per i tamponi dopo le decisione del Governo sul Green Pass è lunghissima. Ho chiesto e avuto conferma: la gente preferisce tamponarsi in continuazione, affrontando disagi e seccature, ma non vaccinarsi, le resistenze continuano ad essere fortissime. E questo spiega, in una parte consistente, perché da questa allucinante situazione che stiamo vivendo non ce ne usciremo ancora per chissà quanto tempo.

A proposito di Etna, mi piace molto ricordare anche qui che da ieri, come ufficialmente notificato dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il nostro caro vulcano Patrimonio dell’Umanità è cresciuto e ha una nuova vetta: con i circa 50 episodi parossistici che dal 16 febbraio 2021 hanno interessato il Cratere di Sud-Est (qui nella foto di Boris Behncke), il Monte Etna ha incrementato la sua altezza raggiungendo i 3357 metri s.l.m. Che è una notizia affascinante e piena di suggestioni.Finisco come spesso accade in questa rubrica con la memoria, che sempre deve essere viva.

Onore per sempre al medico legale Paolo Giaccone, grande professionista, molto noto e apprezzato, assassinato da Cosa Nostra 39 anni fa nei viali del Policlinico di Palermo – che poi prese il suo nome – per avere fatto il suo dovere, resistendo a pressioni e minacce. Era l’11 luglio 1982 e questo terribile omicidio fece molta impressione: la mafia confermò allora la tendenza a eliminare brutalmente tutti coloro che non si piegano ai suoi voleri e interessi.

Buona giornata, difendetevi dal caldo.

Gaetano Perricone

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