#Tanomattinale 10 novembre 2021: Mattarella, il dissenso, la “difesa dei più deboli”, la stakanovista delle vaccinazioni , Cartabia e Falcone, all’est venti di guerra
Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno,
che in realtà è ancora una pessima giornata che promette gran malo tempo. Oggi potrei aprire e chiudere la mia rubrica con alcune delle parole pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con espressione consona, nell’ambito del suo intervento a Parma alla 38esima Assemblea Nazionale dell’ Anci. Eccole, dal sito Quirinale.it: “In queste ultime settimane manifestazioni non sempre autorizzate hanno tentato di far passare come libera manifestazione del pensiero l’attacco recato, in alcune delle nostre città, al libero svolgersi delle attività.
Accanto alle criticità per l’ordine pubblico, sovente con l’ostentata rinuncia a dispositivi di protezione personale e alle norme di cautela antiCovid, hanno provocato un pericoloso incremento dei contagi. I sindaci, indipendentemente dalle loro appartenenze, si sono trovati ancora una volta in prima fila e hanno saputo schierarsi in difesa della sicurezza e della salute dei propri concittadini. Le forme legittime di dissenso non possono mai sopraffare il dovere civico di proteggere i più deboli: dobbiamo sconfiggere il virus, non attaccare gli strumenti che lo contrastano e lo combattono. E in ogni caso atti di vandalismo e di violenza sono gravi e inammissibili e suscitano qualche preoccupazione, sembrando, talvolta, raffigurarsi come tasselli, più o meno consapevoli, di una intenzione che pone in discussione le basi stesse della nostra convivenza”. Forti e chiare, senza giri: interpretano, io credo, il senso di sconcerto e la montante insofferenza di quella che, a giudicare dai dati delle vaccinazioni, è la schiacciante maggioranza del Paese. Parole che probabilmente costeranno a Mattarella nuovi insulti, minacce, violenze verbali come nel recente passato, ma che confermano la sua capacità di essere davvero capo dello Stato. Sono tra coloro che, fino a quando sarà possibile, il nostro presidente accetti le richieste che gli arrivano da più parti di ricandidarsi alla fine del mandato.
Non sono buonissimi, lo sappiamo, i dati del contagio e destano nuove preoccupazioni: sono 6.032 i nuovi casi registrati ieri in Italia (il giorno prima erano 4.197). Sale così ad almeno 4.818.705 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi ieri sono 68 (il giorno prima 38), conteggiando 19 morti pregressi, per un totale di 132.491 vittime da febbraio 2020. Ancora buoni, invece, sono i dati relativi alle vaccinazioni, anche con un certo rallentamento nell’ultimo periodo: a stamattina hanno completato il ciclo vaccinale 45.243.732 di persone, l’83,77 % della popolazione over 12. A proposito di questi numeri, merita foto e adeguata citazione quella che può essere la vaccinatrice stakanovista: è di ventitremila vaccini anti-Covid somministrati il record della dottoressa Antonella Spica, responsabile dell’Unità mobile del dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Bari. E’ un medico di 58 anni, ha girato con un’ambulanza e un’équipe del 118, per fare iniezioni a domicilio. Racconta a Repubblica.it: “Ho somministrato vaccini nelle strutture residenziali, in quelle semi-residenziali, a casa dei fragili, ai migranti del Centro richiedenti asilo, a quelli in attesa di essere rimpatriati al Cpr, ai ragazzini autistici del centro Colli-Grisoni, agli afghani arrivati col ponte aereo. E agli over 80, dimenticavo”. Onore alla dottoressa Spica, alla sua dedizione e alla sua professionalità silenziose, onore a tutti gli altri medici e paramedici che lavorando a tempo pieno e, ricordiamolo sempre, rischiando sulla propria pelle, stanno dando il loro indispensabile contributo per farci uscire dalla spirale infernale che dura ormai da due anni.
E a proposito di parole, mi sembrano molto significative nella loro semplicità quelle pronunciate ieri dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia all’aula bunker di Palermo in occasione del convegno per i 30 anni della DIA, la Direzione Investigativa Antimafia, per ricordare colui che di fatto la inventò: “Giovanni Falcone, proprio perché era un gigante, non si è mai atteggiato a eroe solitario, ma creava squadre di investigatori, lavorava in pool, pensava a cosa sarebbe avvenuto dopo di lui. Dal cratere di Capaci in cui l’Italia sembrava sprofondare, la Repubblica si è alzata più forte”. Onore, sempre, anche al dottor Giovanni Falcone e al lavoro fondamentale della DIA contro le mafie e il loro ancora fortissimo potere di condizionamento, ricatto, minaccia.
Chiudo con le notizie inquietanti dall’Est europeo, dove sembrano addirittura soffiare venti di guerra. Cresce la tensione al confine tra Polonia e Bielorussa, dove si trovano ammassati migliaia di migranti che Minsk, secondo le accuse della Polonia e dell’Unione Europea, usa come odiosa ‘arma’ contro l’Europa per rispondere alle sanzioni subite. Numerosi i tentativi di forzare la frontiera, con il dispiegamento di 12mila soldati polacchi; ieri i militari bielorussi hanno trasferito 500 migranti da Kuznica, alla frontiera con la Lituania, a Kadysha, nel distretto di Grodno, al confine con la Polonia, denuncia il quotidiano lituano Delfi. Tra i profughi trasferiti ci sarebbero anche bambini di meno di 12 anni di età. Sconvolgenti le testimonianze di giornalisti freelance in zona, che raccontano delle ulteriori umiliazioni subite dai disperanti migranti costretti a pagare prezzi altissimi per un po’ d’acqua calda o di cibo. Sulla situazione è intervenuta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “La Bielorussia deve smettere di mettere la vita delle persone a rischio, la strumentalizzazione dei migranti per scopi politici è inaccettabile. Le autorità della Bielorussia devono capire che fare pressioni in questo modo sulla Ue attraverso la cinica strumentalizzazione dei migranti non l’aiuta ad ottenere i suoi obiettivi”. Sulla pelle dei migranti si gioca, anzi si continua a giocare, una complessa partita tra stati confinanti, con le grandi potenze alle spalle, che rischia di provocare un’escalation molto pericolosa per la pace. Speriamo bene.
Buona giornata