Tanomattinale

#Tanomattinale 10 maggio 2022: guerra in Ucraina, menzione speciale al Premio Pulitzer ai giornalisti ucraini per il loro coraggio; il presidente del Consiglio UE Michel costretto in un rifugio a Odessa per un attacco aereo russo; nel discorso della parata del 9 maggio nessun annuncio particolare, “la Russia ha lanciato un attacco preventivo contro l’aggressione”; Zelensky, Putin come Hitler; il G7 conferma il sostegno all’Ucraina e pensa a nuove sanzioni; l’omicidio di Alessandria; per la Cassazione, il pestaggio nella caserma dei carabinieri “causa primigenia” della morte di Stefano Cucchi

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.

Guerra Russia-Ucraina, giorno 76. Oggi apro con una notizia notturna significativa che riguarda l’informazione sul conflitto. La commissione del Premio Pulitzer ha assegnato una citazione speciale ai giornalisti ucraini che si sono occupati dell’invasione russa dell’Ucraina.

“Il comitato del Premio Pulitzer è lieto di assegnare una citazione speciale ai giornalisti ucraini per il loro coraggio, perseveranza e impegno nei rapporti veritieri durante la spietata invasione del loro paese da parte di Vladimir Putin e la sua guerra di propaganda in Russia”, ha annunciato Marjorie Miller, amministratrice del Premio Pulitzer. È stato sottolineato – spiega con orgoglio Ukrinform news, agenzia di stampa ucraina – che, nonostante i bombardamenti, i rapimenti, l’occupazione e persino le morti nei loro ranghi, i giornalisti ucraini hanno persistito nel loro sforzo di fornire un quadro accurato di una terribile realtà, “facendo onore all’Ucraina e ai giornalisti di tutto il mondo”. Il Premio Pulitzer viene assegnato ogni anno dal 1917 il primo lunedì di maggio dagli amministratori della Columbia University di New York. Ogni vincitore riceve un certificato e un premio in denaro di $ 15.000 (raccolto da $ 10.000 nel 2017). Fra i premiati ci sono il Washington Post per la copertura dell’assalto del 6 gennaio e il New York Times per le sue storie sui raid in Siria.Sul campo si contano almeno un morto e 5 feriti a Odessa dopo gli attacchi russi sferrati nelle ultime ore. Sono stati lanciati 7 razzi di vecchio modello, riferisce il Comando operativo Sud ucraino citato dalla Ukrainska Pravda, che hanno causato una serie di incendi, tra cui uno in un centro commerciale, ha spiegato un portavoce dell’Ova di Odessa, Serhiy Bratchuk. Testimoni oculari riferiscono di almeno quattro esplosioni in città.

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, in visita ieri a sorpresa a Odessa, è stato costretto a ripararsi in un rifugio antiaereo a seguito di un allarme per un raid missilistico russo. La fuga d’emergenza ha interrotto il suo incontro con in premier ucraino Denys Shmygal, hanno riferito fonti Ue.C’era enorme attesa e anche grande apprensione nel mondo per quello che avrebbe potuto dire il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin sulla Piazza Rossa di Mosca in occasione della tradizionale parata militare del 9 maggio, per commemorare il 77° anniversario della vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista nella Grande Guerra del 1941-1945. Ma non c’è stato, per fortuna, nessun annuncio si allargamento del conflitto, nessuna dichiarazione di guerra totale all’Ucraina, come si diceva da giorni. Grande la retorica nazionalista, grande propaganda come ormai siamo abituati in questa guerra piena di parole oltre che di morte e devastazione, con l’ennesima giustificazione dell’aggressione all’Ucraina, ma niente di nuovo sostanzialmente.

Alcuni passaggi del discorso di Putin dal sito del Cremlino: “Siamo orgogliosi della coraggiosa generazione invincibile dei vincitori, siamo orgogliosi di essere i loro successori ed è nostro dovere preservare la memoria di coloro che hanno sconfitto il nazismo e ci hanno affidato la vigilanza e il fare di tutto per contrastare l’orrore di un altro mondo globale la guerra”. E ancora : “.. nonostante tutte le controversie nelle relazioni internazionali, la Russia ha sempre sostenuto l’istituzione di un sistema di sicurezza eguale e indivisibile che è assolutamente necessario per l’intera comunità internazionale. Lo scorso dicembre abbiamo proposto di firmare un trattato sulle garanzie di sicurezza. La Russia ha esortato l’Occidente a tenere un dialogo onesto alla ricerca di soluzioni significative e compromettenti e a tenere conto dei reciproci interessi. Tutto invano. I paesi della NATO non volevano darci ascolto, il che significa che avevano piani completamente diversi. E l’abbiamo visto. Un’altra operazione punitiva nel Donbass, un’invasione delle nostre terre storiche, compresa la Crimea, era apertamente in corso. Kiev ha dichiarato che avrebbe potuto ottenere armi nucleari. Il blocco NATO ha lanciato un attivo potenziamento militare nei territori a noi adiacenti … C’erano tutte le indicazioni che uno scontro con neonazisti e banderiti sostenuti dagli Stati Uniti e dai loro tirapiedi fosse inevitabile. Lasciatemelo ripetere, abbiamo visto la costruzione dell’infrastruttura militare, centinaia di consulenti stranieri che hanno iniziato a lavorare e forniture regolari di armi all’avanguardia consegnate dai paesi della NATO. La minaccia cresceva ogni giorno. La Russia ha lanciato un attacco preventivo contro l’aggressione. È stata una decisione forzata, tempestiva e l’unica corretta. Una decisione di un Paese sovrano, forte e indipendente”.

Poi ancora: “Ricordiamo come i nemici della Russia hanno cercato di usare le bande terroristiche internazionali contro di noi, come hanno cercato di seminare conflitti interetnici e religiosi in modo da indebolirci dall’interno e dividerci. Hanno fallito completamente. Oggi, i nostri guerrieri di diverse etnie combattono insieme, proteggendosi a vicenda da proiettili e schegge come fratelli. È qui che risiede il potere della Russia, un grande potere invincibile della nostra nazione unita e multietnica”.”Solo un pazzo può sperare di ripetere 2194 giorni di guerra” della Seconda guerra mondiale: “colui che sta ripetendo oggi gli orribili crimini del regime di Hitler, seguendo la filosofia dei nazisti e replicando tutto quello che hanno fatto è condannato. Perché è stato maledetto da milioni di antenati quando ha cominciato ad imitare il loro assassino. E allora perderà tutto”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video di oltre 5 minuti, girato in occasione del Giorno della Vittoria sul nazismo mentre cammina nel centro di Kiev, senza mai nominare direttamente il presidente russo Vladimir Putin. “Stiamo lottando per la libertà dei nostri figli, e quindi vinceremo. Non dimenticheremo mai cosa hanno fatto i nostri antenati durante la Seconda guerra mondiale, in cui morirono più di otto milioni di ucraini. Molto presto ci saranno due Giorni della Vittoria in Ucraina. E qualcuno non ne avrà nessuno”.

Zelensky ha anche ringraziato su Twitter il presidente degli Stati Uniti Joe Biden per aver firmato l’ “Ucraina Democracy Defense Lend-Lease Act” del 2022. “Grati al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e al popolo degli Stati Uniti per aver sostenuto l’Ucraina nella lotta per la nostra libertà e il nostro futuro. La firma odierna della legge sul Lend-Lease è un passo storico. Sono convinto che vinceremo di nuovo insieme. E difenderemo democrazia in Ucraina. E in Europa. Come 77 anni fa”, ha detto Zelensky. Biden ha firmato ieri, come preannunciato, l’atto di prestito-locazione in Ucraina. L’ “Ucraina Democracy Defense Lend-Lease Act” è stato approvato il mese scorso da entrambe le camere del Congresso degli Stati Uniti. Il 6 aprile il Senato ha approvato all’unanimità il documento e il 28 aprile la Camera dei rappresentanti ha votato a favore del provvedimento.

Il documento consente al presidente degli Stati Uniti di utilizzare il programma di prestito militare per accelerare il trasferimento di armi, equipaggiamento militare, medicinali, cibo, ecc. in Ucraina. Si prevede che il paese destinatario pagherà il costo in un secondo momento. Il programma militare di prestito-affitto è stato utilizzato durante la seconda guerra mondiale. Ha permesso agli Stati Uniti di fornire rapidamente armi ai suoi alleati.Il comunicato conclusivo della riunione online del G7, con la presenza del presidente Zelensky, fa intendere con toni decisi e anche in questo caso con una certa retorica che il sostegno all’Ucraina continuerà ad essere fortissimo e che è inimmaginabile pensare in questa fase ad una soluzione diplomatica. Hanno scritto tra le altre cose i leader del G7: “Ribadiamo la nostra condanna dell’aggressione militare non provocata, ingiustificabile e illegale della Russia contro l’Ucraina e degli attacchi indiscriminati contro civili e infrastrutture civili, che hanno provocato una terribile catastrofe umanitaria nel cuore dell’Europa. Siamo sconvolti dalla perdita su larga scala di vite umane, dall’assalto ai diritti umani e dalla distruzione che le azioni della Russia hanno inflitto all’Ucraina. In nessun caso i civili e coloro che non prendono parte attiva alle ostilità possono essere obiettivi legittimi. Non risparmieremo alcuno sforzo per ritenere il presidente Putin e gli artefici e complici di questa aggressione, compreso il regime di Lukashenko in Bielorussia, responsabili delle loro azioni in conformità con il diritto internazionale. A tal fine, continueremo a lavorare insieme, insieme ai nostri alleati e partner in tutto il mondo. Riaffermiamo il nostro sostegno a tutti gli sforzi volti a garantire la piena responsabilità. Accogliamo con favore e sosteniamo il lavoro in corso per indagare e raccogliere prove su questo, anche dal Procuratore della Corte penale internazionale, dalla commissione investigativa indipendente incaricata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e dalla missione dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa di esperti.

Condanniamo inoltre i tentativi della Russia di sostituire le autorità locali ucraine democraticamente elette con quelle illegittime. Continueremo a contrastare la strategia russa di disinformazione, che manipola deliberatamente l’opinione pubblica globale, inclusa quella russa, nella speranza di nascondere la colpevolezza del regime russo per questa guerra. Il nostro pacchetto senza precedenti di sanzioni coordinate ha già ostacolato in modo significativo la guerra di aggressione della Russia limitando l’accesso ai canali finanziari e la capacità di perseguire i propri obiettivi. Queste misure restrittive stanno già avendo un impatto significativo su tutti i settori economici russi – finanziario, commerciale, difesa, tecnologico ed energetico – e nel tempo intensificheranno la pressione sulla Russia. Continueremo a imporre costi economici severi e immediati al regime del presidente Putin per questa guerra ingiustificabile. Ci impegniamo collettivamente ad adottare le seguenti misure, coerenti con le nostre rispettive autorità e processi legali: In primo luogo, ci impegniamo a eliminare gradualmente la nostra dipendenza dall’energia russa, anche eliminando gradualmente o vietando l’importazione di petrolio russo. Ci assicureremo di farlo in modo tempestivo e ordinato e in modi che diano al mondo il tempo necessario per assicurarsi forniture alternative.

Nel farlo, lavoreremo insieme e con i nostri partner per garantire forniture energetiche globali stabili e sostenibili e prezzi accessibili per i consumatori, anche accelerando la riduzione della nostra dipendenza generale dai combustibili fossili e la nostra transizione verso l’energia pulita in conformità con i nostri obiettivi climatici. In secondo luogo, adotteremo misure per vietare o altrimenti impedire la fornitura di servizi chiave da cui dipende la Russia. Ciò rafforzerà l’isolamento della Russia in tutti i settori della sua economia. Terzo, continueremo ad agire contro le banche russe collegate all’economia globale e sistematicamente critiche per il sistema finanziario russo.

Abbiamo già gravemente compromesso la capacità della Russia di finanziare la sua guerra di aggressione prendendo di mira la sua Banca centrale e le sue maggiori istituzioni finanziarie. In quarto luogo, continueremo i nostri sforzi per respingere i tentativi del regime russo di diffondere la sua propaganda. Società private rispettabili non dovrebbero fornire entrate al regime russo o alle sue affiliate che alimentano la macchina da guerra russa. Quinto, continueremo ed eleveremo la nostra campagna contro le élite finanziarie ei membri della famiglia, che sostengono il presidente Putin nel suo sforzo bellico e dilapidano le risorse del popolo russo. Coerentemente con le nostre autorità nazionali, imporremo sanzioni a ulteriori individui”. Nulla da aggiungere, tutto chiarissimo.

Cronaca. Omicidio ad Alessandria. Alberto Faravelli, 69 anni, portiere di notte del Londra Hotel, un quattro stelle nei pressi della stazione, è stato trovato morto in una pozza di sangue da un passante, che lo ha notato riverso a terra davanti alla reception. L’uomo sospettato di averlo ucciso è stato fermato, al termine di un lungo interrogatorio nel quale avrebbe fatto le prime ammissioni. Il presunto assassino, Giuseppe Aiello Proietto, 47 anni (fonte Torino Today) è stato trasportato in caserma: avrebbe confessato di essere autore del delitto dopo “un momento di follia”. Ancora da stabilire con certezza il movente. Il portiere di hotel sarebbe stato ucciso al culmine di una violenta aggressione. I carabinieri hanno sequestrato le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Nelle motivazioni del verdetto che ha condannato a 12 anni di reclusione i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, la Corte di Cassazione afferma che il “pestaggio” di Stefano Cucchi avvenuto nella caserma dei cc di Roma Casilina – la notte del 16 ottobre 2009 – è stata la “causa primigenia” di una serie di “fattori sopravvenuti'”, tra i quali le “negligenti omissioni dei sanitari”, che ha causato la morte del geometra romano.

“La questione della prevedibilità dell’evento” delle lesioni e poi della morte, nel caso del pestaggio subito da Stefano Cucchi ad opera dei Cc, “è certamente fuori discussione, date le modalità con le quali gli imputati hanno percosso la vittima, con colpi violenti al volto e in zona sacrale, ossia in modo idoneo a generare lesioni interne che chiunque è in grado di rappresentarsi come prevedibile conseguenza di tale azione”, ha sottolineato la Cassazione respingendo i ricorsi dei Cc autori del pestaggio di Cucchi che sostenevano il “decorso anomalo” della sua morte.

E’ tutto per oggi. Buona giornata. (le foto dal web)

Gaetano Perricone

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