Amiche e amici del #Tanomattinale buon lunedì.
Il minimo storico di interesse riscontrato ieri da questa rubrica, al disotto del “minimo sindacale” dei 25 lettori di manzoniana memoria, dovrebbe indurmi a chiudere bottega, a smetterla una volta per tutte con queste mie minchiate quotidiane, scritte peraltro da un mediocrissimo e insignificante giornalista in pensione, in questo luogo, feisbuc, dove l’effimero e il superficiale è di casa. Ma continuo innanzitutto per me, perché ancora mi piace assai scrivere quello che penso su ciò che accade nel mondo e per chi di voi continua a seguirmi con costante e commovente attenzione e affetto, che ringrazio dal profondo del cuore per la considerazione e la stima.Il tema di oggi del mio mattinale è la potenza dei messaggi, positiva e negativa.
Ne scelgo tre: la beatificazione di Rosario Livatino, l’espulsione dall’UE di AstraZeneca tra i vaccini anti-Covid, la nuova sparatoria a Phoenix in Arizona. Potentissimo, formidabile, chiarissimo, una vera lezione per lo Stato in un Paese dove ci si continua a interrogare sui legami occulti tra mafia e politica, è il messaggio che viene dalla Chiesa contro Cosa Nostra e per la legalità. “Accogliendo il desiderio del cardinale Montenegro, concediamo che il venerabile servo di dio Angelo Rosario Livatino d’ora in poi sia chiamato beato e che, ogni anno, si possa celebrare la sua festa il 29 ottobre”. E’ con queste parole del cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, che il giudice Livatino è stato proclamato ieri beato nel corso di una cerimonia solenne celebrata nella cattedrale di Agrigento.Dopo l’omicidio di Livatino, scrive l’ANSA, gli investigatori impiegarono mesi per decodificare l’acronimo “S.T.D.”, riportato su appunti, documenti e quaderni del magistrato e inizialmente scambiato per un codice segreto. Alla fine si scoprì che si trattava di un costante affidamento che Livatino faceva a Dio: le tre lettere stavano per “Sub Tutela Dei” (sotto la protezione del Signore”), principio ispiratore della sua vita e segno di una spiritualità profonda.Ancora una volta straordinarie le parole di Papa Francesco, che al termine del Regina Coeli, ha reso omaggio a Livatino, “martire della giustizia e della fede”: “Nel suo servizio alla collettività come giudice integerrimo, che non si è lasciato mai corrompere, si è sforzato di giudicare non per condannare ma per redimere”, ha detto il Pontefice, affacciato dalla finestra del Palazzo Apostolico. “Il suo lavoro lo poneva sempre sotto la tutela di Dio, per questo è diventato testimone del Vangelo fino alla morte eroica. Il suo esempio sia per tutti, specialmente per i magistrati, stimolo ad essere leali difensori della legalità e della libertà. Un applauso al nuovo beato!”. C’è di più, molto di più. Per onorare Livatino, primo magistrato beato nella storia della Chiesa, il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale costituirà un Gruppo di lavoro sulla ‘scomunica alle mafie’, con l’obiettivo di approfondire il tema e collaborare con i vescovi del mondo sulla questione. Del gruppo faranno parte l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, il presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Pignatone, il presidente dell’associazione Libera don Luigi Ciotti, Rosy Bindi, ex presidente Antimafia, e Vittorio Alberti. Come dire che la Chiesa si prende la scena nella lotta alle mafie.
Trovo invece potentemente negativo il messaggio che viene da Bruxelles: Europa e il vaccino Astrazeneca verso il divorzio. La Commissione non ha rinnovato il contratto con l’azienda anglo-svedese in scadenza alla fine di giugno. Una mossa attesa dopo che Bruxelles aveva avviato un’azione legale per inaffidabilità contro il produttore di vaccini anti-Covid. “Non abbiamo rinnovato l’ordine dopo giugno. Vedremo cosa succederà”, ha detto il commissario al Commercio interno, Thierry Breton. Breton non ha espresso critiche nei confronti del vaccino, che ha invece definito “molto interessante e molto buono”, soprattutto “per le condizioni logistiche e le temperature” cui può essere conservato. Ora, ha sottolineato tuttavia il commissario, “abbiamo iniziato con Pfizer a lavorare con la seconda fase e i vaccini di seconda generazione”.Nel primo trimestre dell’anno AstraZeneca ha consegnato alla Commissione europea un quarto delle dosi pattuite: 30 milioni invece di 120 milioni. Il vaccino ha poi avuto una storia difficile col blocco delle somministrazioni deciso per alcuni giorni dall’Ema, in seguito rientrato, mentre alcuni Paesi lo hanno definitivamente sospeso. Bruxelles ha dunque deciso di scommettere su altri produttori ritenuti più sicuri ed in grado di soddisfare il fabbisogno dei 27 nella seconda parte dell’anno. Anche in Italia, peraltro, l’appeal del siero anglosvedese è quanto mai altalenante. Nei frigoriferi ne rimangono conservate oltre un milione e mezzo di dosi, mentre ne sono state somministrate il 77% di quelle consegnate. Pfizer si attesta invece al 94% e Moderna al 73%. Moltissime le dosi ancora in frigorifero in Sicilia.Premesso che era ovvio e naturale che la notizia della espulsione dall’UE di Astrazeneca venisse data, mi chiedo: c’era tutta questa necessità di farlo in pompa magna con la schiumazza del super commissario francese ? Come fai adesso a convincere il mio giardiniere – faccio un esempio concreto che conosco – , che già è scantato dalla notizie precedenti e non si decide a farselo, che è giusto andare a vaccinarsi, che può farlo benissimo con AstraZeneca e che si tratta solo di un problema legale e commerciale, di non rispetto dei patti? E per me che il 1 luglio ho in programma il richiamo, immagino che troverò ancora le fiale, oppure no ? Boh, grandi contraddizioni, poca chiarezza, comunicazione a corrente alternata.
Finisco con la notizia dell’ennesima sparatoria in Usa, questa volta in un hotel del centro di Phoenix, Arizona, dove una persona è morta e almeno altre sette sono rimaste ferite. Lo riferisce la polizia, secondo cui si tratta di una lite finita male durante un evento cui stavano partecipando le persone rimaste coinvolte nell’incidente, tutte tra i 18 e i 22 anni, giovanissimi. Anche qui, come ha ben sottolineato il grande Antonio Di Bella corrispondente Rai dagli Stati Uniti, continua a circolare in quel Paese il messaggio di grande potenza negativa che tutti, persone di ogni età, possono trovare facilmente le armi e sparare quando vogliono, come ai tempi del Far West. Il presidente Joe Biden si è intestato la battaglia per cambiare questa situazione, ma sarà molto, molto dura contro la potentissima lobby delle armi americana. Ho finito, ho scritto anche troppe cretinate.
Buona giornata.
#Tanomattinale 10 maggio 2021: Livatino beato; AstraZeneca "espulso"; sparatoria in Arizona Amiche e amici del…
Pubblicato da Gaetano Perricone su Domenica 9 maggio 2021
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