Amiche e amici del #Tanomattinale buon primo settembre.
Vi dico la verità: questo terribile clima di discordia, di rabbia e di violenza nel Paese mi inquieta e turba profondamente, nella mia lunga esperienza di vita e professionale ne ho vissute, viste e raccontate tante, anche bruttissime, terribili, ma l’aria che si respira in questi giorni e in queste ore è davvero mefitica e la paura degli scontri violenti di piazza è molto alta. Scrivo poche parole perché l’argomento mi nausea. Per radicata cultura e convinzione ideologica, non ho difficoltà a usare questo aggettivo, non mi piace l’idea di uno stato di polizia che blinda le stazioni di molte città per dare la possibilità alla gente di partire e di muoversi liberamente nel territorio nazionale, esibendo obbligatoriamente da oggi il Green Pass, il certificato verde che attesta l’avvenuta vaccinazione o comunque una condizione sanitaria sicura per se stessi e gli altri.
Meno ancora, molto meno, mi piace, lo trovo assolutamente inaccettabile, che una certamente minoranza numerica di no vax, no green pass, no altro, che ha liberamente scelto di non vaccinarsi, abbia deciso – con il sostegno già molto evidente di frange organizzate della destra squadrista – di ostacolare se non impedire l’altrettanto libera circolazione della certamente maggioranza della gente nel Paese e di ricorrere a minacce e intimidazioni violente contro ben individuate categorie di nemici definiti “criminali”, tra cui anche la mia categoria professionale. Con una presenza massiccia e organizzata sul fronte social: sono perlomeno 41 (fonte Adnkronos) in Italia i canali e le chat Telegram contro i vaccini covid e il Green pass che oggi, 1 settembre, diventa obbligatorio per viaggiare su molti treni e per il personale della scuola.
E oltre a questi canali, ce ne sono almeno altri 7 che promuovono la vendita di false certificazioni.L’aria è irrespirabile, il clima di odio cresce anche nei rapporti quotidiani tra le persone che la pensano diversamente, con la strumentalizzazione e la spinta eversiva di chi questo clima, da guerra civile strisciante, lo vuole e lo alimenta da sempre. Servirebbe molto buonsenso, freddezza, responsabilità, intelligenza, ma temo che in questo clima di crescente violenza e aggressività sia difficile tornare indietro, soprattutto se la posta in palio è la tutela della legalità e della libertà di tutti.
Guardandoci in giro, altrove c’è anche molto di peggio: il video super virale e le foto del giornalista televisivo minacciato dai talebani con il fucile in studio perché dicesse e facesse quello che volevano loro dimostrano che le promesse dei barbuti narcos che odiano le donne sono gran minchiate e che il loro regime non sarà molto diverso da quello precedente. Mi permetto una sarcastica considerazione a margine: le espressioni molto lombrosiane dei due talebani alle spalle dell’anchorman non depongono certamente a favore di una immagine nuova e “brillante” del potere talebano. Nel frattempo il vecchio Joe continua a parlare quasi ogni giorno alla nazione.
“Il mondo è cambiato”, gli Stati Uniti sono impegnati in un “serio confronto” con la Cina per la supremazia nel XXI secolo. La fine della guerra in Afghanistan, che non rispondeva più agli interessi strategici degli Usa, segna “la fine di un’era”. Il ritiro Usa, ha detto ieri sera il presidente degli Stati Uniti Biden, mette fine all’era delle “grandi operazioni militari” per “ricostruire altri Paesi”. “Ho onorato l’impegno di mettere fine alla guerra”. “Mi rifiuto di continuare una guerra che non è più nell’interesse della nostra gente”, ha detto ancora il presidente, aggiungendo che gli Usa sono stati in guerra “per troppo tempo”. Non sento queste parole lontanissime da quelle del suo predecessore.
Chiudo con una notizia che mi fa piacere, fonte GDS. Il Presidente del TAR Catania, con decreto n. 499/21, ha sospeso il Calendario venatorio della Regione Siciliana. Ne consegue che la caccia che doveva aprirsi oggi è immediatamente sospesa su tutto il territorio regionale almeno fino al 1 ottobre, data indicata da ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) nel suo parere rilasciato alla Regione ma da questa non accolto. Il Tar ha motivato tale importantissima decisione – immediatamente esecutiva rilevando come “anche in considerazione della rappresentata particolare situazione emergenziale nel territorio siciliano occasionata da diffusi incendi sviluppatisi nel periodo estivo e degli intuibili effetti sull’ambiente e sulla fauna stanziale, appare prevalente l’interesse pubblico generale alla limitazione dell’apertura della stagione venatoria, così come proposta, motivatamente, nel parere prot. n. 33198 del 22.6.2021 dell’ISPRA”.
Ne danno notizia le Associazioni ambientaliste ed animaliste WWF Italia, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC Animal Protection ed Enpa che avevano impugnato il Calendario venatorio regionale.
Ogni tanto un po’ di buonsenso non fa male.Buona giornataPS: metto le mani avanti, mi dispiace farlo ma è meglio: rimuoverò dal mio profilo eventuali commenti che riterrò polemici, aggressivi, non “sereni” nei toni.
Ma sono certo che non sarà necessario
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