Tangenti, trasmesse al Senato intercettazioni su Vizzini

Il gip di Palermo Piergiorgio Morosini ha trasmesso al Senato, perché si pronunci sull’autorizzazione all’uso, delle intercettazioni telefoniche effettuate a carico del senatore del Pdl Carlo Vizzini nell’ambito di un’ indagine su un presunto giro di tangenti a politici legate alla società Gas dell’…

Il gip di Palermo Piergiorgio Morosini ha trasmesso al Senato, perché si pronunci sull’autorizzazione all’uso, delle intercettazioni telefoniche effettuate a carico del senatore del Pdl Carlo Vizzini nell’ambito di un’ indagine su un presunto giro di tangenti a politici legate alla società Gas dell’ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino. Vizzini è indagato insieme all’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro e al ministro dell’agricoltura Saverio Romano, di corruzione aggravata dall’avere agevolato Cosa nostra: secondo l’accusa avrebbe messo a disposizione di un prestanome di Ciancimino, il tributarista Gianni Lapis, il suo ruolo politico garantendo favori alla società di Ciancimino. I pm Nino Di Matteo e Paolo Guido, titolari dell’indagine, hanno chiesto al gip di valutare la rilevanza delle intercettazioni per l’inchiesta ed in caso affermativo di trasmettere il materiale al senato perché dia l’autorizzazione all’uso. Lo stesso gip, la settimana scorsa, aveva deciso per la rilevanza delle intercettazioni effettuate a carico di Romano che aveva trasmesso gli atti alla Camera, competente visto che Romano è un deputato. “Bene. E’ un altro passo avanti verso verità e giustizia. Adesso chiederò al Presidente del Senato che l’esame sia svolto con sollecitudine ed alla Giunta per le autorizzazioni ed all’Aula di autorizzare la Procura di Palermo ad utilizzare le intercettazioni in questione”. Così Vizzini commenta la decisione del gip. “Intendo così continuare a comportarmi da comune cittadino che proprio perché ricopre una carica pubblica non vuole temporeggiare ed avvalersi di alcuna prerogativa – aggiunge ‘ Da più di due anni ho fornito la mia piena collaborazione alla Procura di Palermo, rinunciando alle prerogative parlamentari e consegnando documenti, conti bancari e corrispondenza privata. Avevo anche chiesto più volte di rispondere sulle intercettazioni ma non è stato possibile senza autorizzazione del Parlamento. Ora – conclude Vizzini – sarà finalmente possibile verificare, peraltro, come quanto da me dichiarato ai magistrati senza conoscere il contenuto delle intercettazioni, trovi riscontro nelle stesse”.
(Teleoccidente)