Palermo, 8 Feb. – L’ingegnere Piergiorgio Ingrassia si è costituito parte civile, con l’assistenza degli avvocati Giovanni Di Benedetto e Ugo Castagna, nel processo a Gaspare Vitrano, ex deputato regionale arrestato nel marzo 2011 mentre intascava una mazzetta da un imprenditore del fotovoltaico e accusato di concussione davanti alla terza sezione del Tribunale di Palermo.
Nella scorsa udienza, il pm Maurizio Agnello aveva contestato all’imputato anche la concussione in danno di Ingrassia, reato di cui è accusato anche un altro ex deputato: Mario Bonomo. I tre erano titolari, anche attraverso prestanome, di alcune società del fotovoltaico.
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Ingrassia, che ha patteggiato la pena di due anni per aver fatto da mediatore tra l’imprenditore e Vitrano, ha collaborato con i pm e in aula ha riferito cosa gli dissero Bonomo e Vitrano quando si apprestava a presentare i primi progetti: “Le loro parole – ha detto Ingrassia – furono: noi siamo il potere e senza l’intervento politico andrai incontro a un fallimento. Mi dissero chiaramente che senza l’appoggio politico non avrei potuto portare a termine i miei progetti”. A quel punto scattò l’imposizione: “I lavori dovevano essere affidati a ditte di loro fiducia. Accettai perché avevo paura di rifiutare l’accordo”. E poi arrivò la richiesta di tangenti: “Lo chiamavano ‘costo politico’. Vollero dei soldi quando vendetti la Enerplus per 2,3 milioni di euro”. Il processo è stato rinviato al 10 aprile.
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