Sviluppo rurale e fondi Ue, Sciarabba: “Bruxelles chiama, la Sicilia risponda”

“La Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica on-line sullo sviluppo rurale degli Stati e delle regioni per ascoltare i bisogni dei territori e pianificare le misure da mettere in pratica per soddisfarli in vista della prossima programmazione di fondi Ue 2021-2027. La Sicilia deve rispondere presente a questa importante iniziativa con i suoi sindaci, amministratori di enti, imprenditori, rettori delle università, Gal (gruppi di azione locali) e associazioni di categoria. Facciamo sentire la nostra voce, altrimenti non lamentiamoci se la pianificazione delle risorse viene decisa solo dai burocrati”.

A lanciare l’appello è Giuseppe Sciarabba, responsabile regionale del dipartimento Fondi europei della Lega. L’occasione è il documento inviato dal dipartimento Agricoltura e sviluppo rurale di Bruxelles alle autorità di gestione dei Programmi di sviluppo rurale italiani, tra cui quelli della Regione Siciliana.

La consultazione pubblica – si legge nel documento – costituisce un primo passo verso una comunicazione della commissione sull’argomento, che sarà pubblicata a metà del 2021. Questa comunicazione intende sostenere un dibattito a livello europeo sul futuro delle zone rurali e sul ruolo che esse dovrebbero avere nella nostra società. Definirà una visione per il futuro delle zone rurali entro il 2040 ed esaminerà soluzioni innovative, inclusive e sostenibili alla luce della trasformazione digitale e climatica e della crisi dovuta al Covid-19.

Sviluppo rurale, l’esito della consultazione a metà 2021

“Per partecipare alla consultazione – spiega Sciarabba – bisogna collegarsi al sito della Commissione europea fino al 30 novembre e rispondere al questionario disponibile al link: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/12525-Long-term-vision-for-rural-areas. L’invito è rivolto in particolare ai siciliani abitanti in aree rurali, urbane e intermedie, organizzazioni che rappresentano le parti sociali, la società civile, i consumatori, i portatori d’interesse del settore privato e loro associazioni, istituti e organizzazioni che operano nel settore dell’istruzione, della formazione e della ricerca”.

L’iniziativa – si legge ancora nel documento – definirà una visione sul futuro delle zone rurali, con un orizzonte temporale fissato al 2040, e raccoglierà opinioni su tematiche quali l’evoluzione demografica, la connettività, gli scarsi livelli di reddito e l’accesso limitato ai servizi. Esaminerà inoltre soluzioni innovative, inclusive e sostenibili alla luce dei cambiamenti climatici, della trasformazione digitale e dell’emergenza COVID-19.

Ascoltare i bisogni dei territori per progettare efficaci opportunità di sviluppo

“In Sicilia – aggiunge Sciarabba, commercialista con esperienza ventennale in europrogettazione – l’impiego corretto dei fondi europei può diventare uno dei fattori determinanti per la ripresa economica dopo mesi di blocco produttivo causato dalla pandemia, ma vanno usati adeguati strumenti di progettazione per intercettare le risorse e trasferirle concretamente dove servono. Per farlo – conclude Sciarabba – prima è necessario ascoltare i territori per comprenderne i bisogni, poi confrontarsi sui problemi per trovare le soluzioni, quindi tradurre le soluzioni in programmi di lungo medio e periodo per contribuire alla crescita della nostra regione”.