Cronaca

Supermercati Spaccio Alimentare, accordo per la cassa integrazione

Supermercati Spaccio Alimentare. E’ stato chiuso ieri a Roma, al tavolo del Ministero del lavoro, l’accordo tra la “Distribuzione Cambria” e le sigle sindacali per la richiesta di cassa integrazione che vedrà coinvolti 593 unità lavorative tra Sicilia e Calabria, impiegati nei supermercati a marchio “Spaccio alimentare” e “Maxi cash and carry”.

A renderlo noto è la Ugl di Catania che ha partecipato alla riunione con il segretario provinciale della federazione Ugl terziario Carmelo Catalano ed il suo vice Vito Tringale. Alla presenza della funzionaria della direzione generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali del Ministero, Maria Cristina Gregori, della delegata del già Ministero dello sviluppo economico Chiara Cherubini e dell’azienda, rappresentata da Francesco Maesano con gli avvocati Francesco Andronico e Vincenzo Capizzi, si è fatto il punto della situazione sullo stato della società di Pace del Mela che nell’ottobre 2018 ha presentato richiesta di concordato preventivo fallimentare ed oggi è amministrata da un commissario giudiziale, chiamato a dover presentare entro fine mese un piano per la ristrutturazione del debito.

Supermercati Spaccio Alimentare, non è stato possibile fare ricorso al contratto di solidarietà

In questo senso, infatti, da “Distribuzione Cambria” hanno comunicato che dovranno provvedere alla rinegoziazione del debito con “Sma” e “Auchan”, principale creditore, nonché alla ricerca di partnership ed alla prosecuzione dell’attività di “Fast chef” a Catania e nei supermercati di Messina, Torrenova e Milazzo.

Nel contempo, tra l’altro l’impresa cercherà di cedere o affittare rami d’azienda, oltre a massimizzare l’attività di marketing e ottimizzare i processi per l’acquisizione di nuove fasce di mercato e lanciare rinnovate strategie commerciali.

Non essendo stato possibile fare ricorso al contratto di solidarietà è giunta l’intesa con la Ugl sulla richiesta di cassa integrazione, che qualora dovesse essere approvata, sarà per 12 mesi e verrà attivata a rotazione, tenendo conto dei profili professionali e delle esigenze aziendali.

Inoltre, la società messinese si è presa carico di attivarsi con le istituzioni locali per la promozione di percorsi di politiche attive, di favorire la ricollocazione di parte del personale in altre realtà imprenditoriali o aziende fornitrici interessate ad acquisire i profili professionali che attualmente ha in organico.

Successo per il programma di salvataggio dei livelli occupazionali

Da parte sua il Ministero si è impegnato ad incontrare nuovamente le parti nell’ottica di una possibile individuazione di eventuali ditte interessate alla rilevazione dei punti vendita. “Finalmente, dopo aver trepidato per quattro mesi e dato vita anche a forme di protesta forti ed incisive, possiamo tirare un sospiro di sollievo perché, grazie all’autorevole mediazione del Ministero del lavoro e dello sviluppo economico, abbiamo evitato il peggio.

Il programma di salvataggio dei livelli occupazionali è stato abbastanza soddisfacente, visto che non si perderà un solo posto di lavoro e ci sarà l’opportunità di trovare in questo 12 mesi delle soluzioni valide per la ricollocazione dei siti produttivi e dei lavoratori – dichiarano Catalano e Tringale, insieme al rappresentante dei lavoratori Santo Zappalà.

Per Catania e per l’intera area siciliana, ma anche per la Calabria, è una buona notizia poiché si continuerà ad assicurare piena continuità alle strutture “Spaccio alimentare” e “Maxi cash and carry” ed ai loro dipendenti. Ci auguriamo adesso di proseguire con lo spirito intrapreso – concludono – anche nella verifica, a livello locale sull’utilizzo, della cassa integrazione perché nessuno sia svantaggiato.”

Redazione

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