Su radio e tv Sanremo oscura Israele e la protesta dei trattori
ROMA (ITALPRESS) – Niente e nessuno riesce a rubare la scena mediatica al festival di Sanremo: nelle ultime 24 ore, dalle 9.30 di mercoledì 7 alle 9.30 di giovedì 8 febbraio, sulle radio e tv italiane la kermesse canora è stata citata 424 volte e, complice anche la massiccia programmazione dedicata all’evento dalle reti Rai, ha oscurato avvenimenti ben più importanti quali la guerra in Israele e la “protesta dei trattori” che sta bloccando le strade non solo in Italia, ma in tutta Europa. Lo rileva il monitoraggio sui principali canali televisivi e radiofonici, nazionali e locali, svolto da Mediamonitor.it, piattaforma che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da oltre 35 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato. L’indagine di Mediamonitor.it evidenzia come la kermesse canora stacchi nettamente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (320 citazioni) e il segretario di Stato americano Antony Blinken (284), ieri protagonisti di un faccia a faccia svoltosi a Gerusalemme Est, durante il quale il segretario americano ha sottolineato la necessità di impedire l’espansione del conflitto.Al quarto posto, con 200 citazioni, troviamo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che precede una “tripletta made in Ariston”: quinta è infatti Loredana Bertè (190), che ha incendiato la platea con la sua esibizione, seguita da John Travolta (167), protagonista insieme ad Amadeus e Fiorello di un inedito “ballo del qua qua”, e da Giovanni Allevi (162), tornato in pubblico dopo due anni di cure e accolto da una standing ovation.In ottava posizione Ursula von der Leyen (119 citazioni): la presidente della Commissione UE proprio ieri ha annunciato il ritiro della proposta di legge sui pesticidi e aperto al dialogo con gli agricoltori, mentre in coda alla classifica di Mediamonitor.it troviamo il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden (103) e il suo predecessore Donald Trump (101), al quale è stata negata l’immunità presidenziale e può essere quindi processato per aver tentato di manipolare le elezioni del 2020 e per l’assalto a Capitol Hill avvenuto nel gennaio 2021.
– foto: Ipa Agency –