Una ferita ancora dolorosa quella apertasi durante la guerra in Iraq, nella quale persero la vita 28 persone, italiane e irachene, fra cui 19 cittadini italiani carabinieri, militari e civili (tra questi 6 siciliani).
Nel giorno del 17esimo anniversario, è stato quindi deciso di dedicare uno spazio urbano intitolato alle vittime di Nassiriya. Lo ha annunciato oggi il sindaco Leoluca Orlando che ha parlato anche di un “atto dovuto da parte nostra e dell’intera città di Palermo”.
La richiesta era pervenuta questa mattina anche dal capogruppo della Lega a Palazzo delle Aquile, Igor Gelarda e dal consigliere Alessandro Anello.
“Proprio oggi che ricorre il XVII anniversario della strage di Nassiriya – avevano dichiarato -, dove persero la vita 19 italiani, sei dei quali siciliani, ci sembra opportuno riproporre al sindaco Orlando ed al consiglio comunale di intitolare una strada ai “caduti di Nassiriya” per ricordarli tutti, lo abbiamo già fatto alcuni mesi fa lo rifacciamo adesso. Strada o spazio pubblico che a Palermo incredibilmente non esiste”.
La risposta di Orlando in giornata è stata immediata con l’attuazione del “progetto commemorativo” in onore dei caduti: “In ricordo – ha continuato Orlando – di quella terribile strage in cui persero la vita diciannove carabinieri, molti siciliani, abbiamo deliberato l’atto e adesso individueremo questo spazio che dovrà essere il più degno e il più adeguato possibile per ricordare per sempre con ammirazione questi nostri militari che hanno sacrificato la vita per la pace e per il nostro Paese“.
Anche il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, stamane ha deposto una corona di alloro sotto la lapide che a Palazzo Orleans ricorda l’attentato del 12 novembre 2003 (nella foto). Presenti alla cerimonia anche Marco e Alessia Intravaia, figli di uno dei carabinieri caduti nella strage. “Nel giorno in cui ricorre il 17esimo anniversario della strage di Nassiriya, il nostro commosso pensiero va a Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Emanuele Ferraro, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Horacio Majorana e Alfio Ragazzi, figli di Sicilia barbaramente strappati alla vita e all’affetto dei loro cari dal terrorismo fondamentalista. Erano lontani dall’Italia, impegnati, con grande dedizione e senso del dovere, in una missione di pace” ha dichiarato il governatore.
Nel 2017 lo stesso sindaco di Palermo instaurò nell’atrio di Palazzo delle Aquile una lapide in memoria delle vittime civili e militari della strage e nel 2016 intitolò uno spazio pubblico al Vice Brigadiere Domenico Intravaia, unico palermitano fra le vittime.
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