Strage maltempo. Palermo e la Sicilia intera piange i suoi morti per le forti piogge di questi giorni. Nove vittime a Casteldaccia, nella strage di una villetta invasa da fango sabato sera, a Vicari (Palermo) un’aktra vittima, Alessandro Scavone, titolare del distributore di carburanti, la sua auto è stata investita dall’acqua esondata dal fiume San Leonardo.
“Rabbia e dolore per la tragedia che ha colpito duramente la comunità siciliana. Un evento che ci deve indurre a riflettere, ancora di più, sulle responsabilità che ognuno di noi avrebbe dovuto e deve sapersi assumere. – ha dichiarato ieri il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.-
Voglio manifestare alle famiglie delle vittime la solidarietà e la vicinanza del governo regionale. Sono in stretto in contatto con il capo della Protezione civile per seguire costantemente l’aggiornamento della situazione in tutta l’Isola.
Un ringraziamento va anche alle migliaia di uomini e donne delle Forze dell’ordine, dei vigili del fuoco, dei sanitari del 118 e del volontariato, da giorni in prima linea in tutte le aree della Sicilia per dare aiuto e assicurare conforto alle popolazioni colpite dal maltempo”.
Ieri pomeriggio è stata convocata a Palazzo d’Orleans a Palermo, una riunione urgente della Giunta.
“Ho appreso dalla viva voce del prefetto di Palermo e dai funzionari della Digos che il cerimoniale del presidente Conte non mi avrebbe consentito di accedere al Policlinico, dove avrei voluto accogliere il premier e, assieme a lui, rendere l’omaggio alle vittime di questa notte e portare ai familiari il cordoglio della comunità siciliana, ha dichiarato Musumeci.
Il profondo rispetto per i morti di questa sciagura mi ha indotto ad assumere una condotta improntata al senso di responsabilità: ho preferito, senza plateali polemiche, fare rientro alla Presidenza della Regione per presiedere la seduta dalla Giunta e decidere quali ulteriori misure debbano essere adottate a partire da domani, dopo quelle deliberate e realizzate nei giorni scorsi.
Sia chiaro, questa inaudita vicenda, che non ha precedenti nella storia della Regione Siciliana, allarma e suscita indignazione. Non cerco il rispetto per la mia persona, ma lo pretendo per l’Istituzione che rappresento e per il popolo siciliano. E questo vale per tutte le istituzioni, anche per il presidente del Consiglio”.
Il sindaco Leoluca Orlando in Prefettura è intervenuto ieri al termine dell’incontro del tavolo di emergenza alla presenza del presidente del Consiglio, del prefetto di Palermo e dei vertici della Protezione Civile nazionale e regionale.
“In queste terribili ore in cui il violento maltempo ha causato lutti e distruzioni in tutta Italia, nell’esprimere il mio cordoglio ai familiari delle vittime e alle loro comunità, ho fatto presente che ormai da 36 ore è costante l’impegno di tutti i settori e tutte le aziende del Comune di Palermo.
Personale e mezzi della RAP, dell’Amap, della AMG e della Polizia Municipale sono all’opera non soltanto per fronteggiare l’emergenza in città, ma per dare supporto a tutti i comuni e gli enti che ne hanno bisogno, sia per ripristinare servizi essenziali sia per prevenire nuovi problemi.
Per questo ho chiesto alla RAP e all’Amap di attivarsi, benché non sia di loro competenza, per evitare che il percolato delle cinque vasche dismesse di Bellolampo possa tracimare con un gravissimo danno ambientale.
Per questo ho chiesto ad AMAP di assistere tutti i comuni, anche non soci, se avessero bisogno di supporto per il ripristino delle reti idriche.
Ovviamente ci auguriamo, anzi siamo certi, che analogo supporto e spirito di collaborazione verranno dai Governi nazionale e regionale con tutte le loro strutture, già arrivate e coinvolte nel fronteggiare la situazione”.
Il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore con delega alla Protezione civile, Emilio Arcuri, nel corso della giornata sono stati costantemente in contatto con i vertici dell’Amap che stanno monitorando il problema dell’eccessivo intorbidimento dell’acqua degli invasi che riforniscono la città di Palermo e diversi comuni della fascia costiera.
Nella giornata di ieri e nelle prime ore di oggi, l’acqua che da alcuni invasi, soprattutto Poma e Jato, arrivava agli impianti era infatti talmente torbida (fino a 150.000 NTU) da rendere impossibile il processo di potabilizzazione.
E’ notizia di questa mattina che a causa del peggioramento della qualità dell’acqua dell’invaso Rosamarina, dove la torbidità ha raggiunto quota 100.000 NTU (la potabilità si ha a 5 NTU e l’ingresso nei potabilizzatori è possibile con valori inferiori a 25.000) i tecnici dell’AMAP stanno interrompendo l’approvvigionamento idrico da quell’invaso, dopo aver interrotto quello dal Poma e dallo Jato.
Al fine di garantire i rifornimenti di emergenza previsti dalla legge per scuole, ospedali e caserme sarà si è reso necessario una ulteriore riduzione di pressione alla rete generale.
“A questo punto – dichiara l’amministratrice unica dell’AMAP, Maria Prestigiacomo – sarà, purtroppo, certo che molte zone della città avranno una interruzione dell’erogazione nelle prossime ore e per non meno di 12/24 ore”.
Il sindaco Leoluca Orlando ha chiesto ad AMAP, i cui tecnici stanno comunque monitorando costantemente la situazione, di “effettuare verifiche costanti sulla qualità dell’acqua in modo da poter riattivare quanto prima il prelievo da tutti gli invasi in condizioni di sicurezza per la salute dei cittadini”.
“Siamo stanchi di tragedie annunciate. Non possiamo limitarci a piangere i morti e dal giorno dopo non fare nulla. Servono interventi strutturali, serve una nuova consapevolezza e una nuova stagione di cura del territorio della nostra regione. Serve, soprattutto, che la politica passi dal lutto ai fatti”.
Così il deputato regionale Claudio Fava che prosegue “si convochi immediatamente il Parlamento regionale per discutere degli interventi adottati dalla giunta e per avviare un grande piano di messa in sicurezza, la vera grande opera di cui la Sicilia ha bisogno”.
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