Caltanissetta, 29 Gen. – La Procura di Caltanissetta ha chiesto nuovi arresti per la strage di Capaci. Dopo oltre vent’anni spuntano altri responsabili, una serie di mafiosi accusati a vario titolo del tragico episodio.
La richiesta dell’ordine di custodia cautelare è stata presentata all’ufficio del Gip dove è stata inoltrata la conclusione delle indagini svolte dai magistrati guidati da Sergio Lari. Sono quasi tutti già in galera, tranne uno che è ancora libero.
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Tra i coinvolti e finiti recentemente in galera vi è Cosimo D’Amato, il pescatore agli arresti dal novembre scorso nell’ambito dell’inchiesta fiorentina della stragi del ’93, con l’accusa di aver fornito l’esplosivo per gli attentati mafiosi fra il ’92 e il ’94. Sarebbe stato lui a fornire l’esplosivo utilizzato per la strage dove morirono sull’autostrada Palermo-Trapani, il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.
Nell’inchiesta spunta fra i vari nomi, quello di Matteo Messina Denaro, ma la primula rossa trapanese non rientra nella richiesta delle ordinanze di custodia cautelare. Il suo nome è stato stralciato perchè, seppure indicato come uno dei mandati della strage, si vuole approfondire la sua posizione. I magistrati sospettano che sia stato lui e forse lo è ancora, il collegamento fra mafia e apparati esterni a Cosa Nostra. Questo approfondimento potrebbe aprire scenari inquietanti attorno al boss di Castelvetrano.
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