Caltanissetta, 16 Apr. – La Dia sta eseguendo otto provvedimenti di custodia cautelare, emessi dal gip di Caltanissetta su richiesta della Dda diretta dal procuratore Lari, nell’ambito delle indagini sulla strage di Capaci. Sono in corso anche numerose perquisizioni.
Gli inquirenti affermano di aver “squarciato il velo d’ombra nel quale erano rimasti alcuni personaggi, mai prima d’ora sfiorati dalle inchieste sull’eccidio di Falcone e la sua scorta”.
AGGIORNAMENTO – C’è il capomafia Salvo Madonia, già detenuto al carcere duro, tra gli otto arrestati dalla Dia di Caltanissetta nell’ambito della nuova inchiesta sulla strage di Capaci. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata anche ad altre sette persone, tutte già detenute.
Tra loro Cosimo D’Amato, un pescatore di Santa Flavia, finito in manette nel novembre scorso su ordine dei pm di Firenze che indagano sulle stragi mafiose del ’93. Secondo gli inquirenti, avrebbe fornito l’esplosivo utilizzato per gli attentati di Roma, Firenze e Milano. I pm nisseni gli contestano di avere procurato alle cosche anche il tritolo usato per l’eccidio di Capaci. D’Amato avrebbe recuperato l’esplosivo da residuati bellici che erano in mare.
Gli altri arrestati sono Giuseppe Barranca, Cristofaro Cannella, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino e Lorenzo Tinnirello, tutti in carcere già da tempo, con condanne pesanti per reati di mafia e omicidio.
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