Strage di Brescia a piazza della Loggia, estradato Maurizio Tramonte

Strage di Brescia a piazza della Loggia. E’ rientrato oggi in Italia, presso l’aeroporto di Fiumicino, Maurizio Tramonte ricercato a livello internazionale per il reato di strage e omicidio plurimo volontario, quale autore materiale della strage di Piazza della Loggia a Brescia avvenuta il 28 maggio 1974.

All’aeroporto di Fiumicino lo hanno scortato gli uomini dell‘Europol. Località di provenienza: Lisbona. Tramonte è stato rintracciato a Fatima (Portogallo) grazie all’attento lavoro degli uomini dello SCIP – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza unitamente agli omologhi portoghesi ed al contributo investigativo del ROS di Brescia.

Giunto a Fiumicino scortato dagli Agenti dello SCIP, verranno espletate le formalità dell’arresto sul territorio nazionale presso l’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea, ed immediatamente sarà associato presso la competente Casa Circondariale a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Strage di Brescia: Tramonte sconterà l’ergastolo in Italia

Tramonte è stato condannato definitivamente all’ergastolo per la strage di Piazza della Loggia, avvenuta a Brescia il 28 maggio 1974: otto i morti e 102 i feriti. Un eccidio per il quale Tramonte era stato ritenuto colpevole in via definitiva il 20 giugno scorso insieme a Carlo Maria Maggi: ex ispettore veneto dell’organizzazione neofascista Ordine nuovo: gravemente malato, per lui la pena è stata commutata in arresti domiciliari.

Quando la Cassazione ha confermato l’ergastolo l’ex terrorista non era più in Italia: era fuggito a Fatima, a chiedere una grazia che però i giudici non gli hanno dato. E il giorno dopo per quello che era la fonte “Tritone” dei servizi segreti sono scattate le manette. Dunque dopo sette mesi dall’arresto in Portogallo, il ministero della Giustizia ha ottenuto da Lisbona la riconsegna del terrorista.

Sessantacinquenne consulente immobiliare, il 3 ottobre 1973 Tramonte viene reclutato dal centro servizi segreti di Padova e iscritto a libro paga, su autorizzazione del generale Adelio Maletti, come fonte. Un ruolo in chiaro scuro: di giorno confidente dello Stato, di notte organizzatore di una strage. Secondo le indagini, infatti, la fonte Tritone si era “dimenticato” di raccontare ai servizi alcune riunioni di Ordine Nuovo, avvenute il giorno stesso della strage.