Svolta nelle indagini sulla strage di Capaci. Tracce del Dna di una donna sarebbero state trovate nei pressi del luogo dove avvenne l’esplosione, che causò la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e della sua scorta.
La notizia è stata data dal quotidiano La Repubblica. Ci sarebbero tracce di Dna, appartenenti a una persona di sesso femminile su dei guanti in lattice, che vennero ritrovati e repertati poco distante dal luogo della strage, insieme ad una torcia e a un tubetto di mastice. Aleggia, dunque, l’ombra di una donna, tra i possibili responsabili della strage di Capaci, su cui indaga la procura di Caltanissetta.
I guanti sono stati affidati dai magistrati al professor Nicola Resta, docente di genetica medica dell’università di Bari. Resta, che è giunto a queste conclusioni, è uno dei maggiori esperti del settore, e pare abbia estrapolato i codici genetici “di almeno altri tre individui dove però la componente femminile attribuibile a uno o più soggetti di sesso femminile risulta essere maggiormente rappresentata”.
La consulenza è adesso agli atti del processo bis per la strage di Capaci.
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