Stellone sostituisce Tedino. Dopo la sconfitta contro il Brescia per 2-1 il patron del Palermo, Maurizio Zamparini, ha deciso di sostituire Tedino con Stellone. Proprio il nuovo tecnico è intervenuto oggi in conferenza stampa . Queste le sue dichiarazioni:
«Mi sento in grado di gestire la situazione. Lo scorso anno ho accettato perché si poteva vincere il campionato. Sono tornato perché abbiamo le carte in regola per riprenderci quanto non abbiamo fatto lo scorso anno. Ho un debito con la società e la piazza. Torno con lo stesso entusiasmo e i calciatori hanno grande voglia. Era meglio stare qui dall’inizio ma va bene anche così. Dal ritiro si ha più tempo per lavorare e programmare i giocatori, subentrando hai meno tempo però conosco i calciatori e anche i nuovi. Li ho osservati, quindi secondo me la squadra è simili a quella dello scorso anno anzi anche più forte. Il Palermo insieme al Verona e Benevento è una delle favorite per la promozione. I play off sono un terno al lotto e la squadra più forte non sempre riesce a vincere. Conta solo fare più punti possibili e arrivare in A. Osservo l’allenamento e capisco se un giocatore vuole giocare, se sta bene. Io sono stato giocatore e se volevo andare via non davo il massimo in allenamento. Se non volevo andare via davo il massimo. Ho visto tutti bene e ogni allenamento è importante per decidere la formazione. Avrò dei colloqui con i giocatori per capire se ci sono o meno».
Stellone ha anche parlato del modulo:«Ho parlato con la squadra e ho tirato fuori il discorso modulo. Ogni modulo ha i suoi pro e i contro, la differenza la fanno gli interpreti. Lo scorso anno ho cambiato molto. Per fortuna ho giocatori duttili e in base a come si gioca qualcuno è contento rispetto ad altri. Non ci sarà un modulo base, cambieremo in base agli avversari o come starà la squadra.
Cercherò di adattare il modulo in base alle condizioni dei calciatori. Il 4-4-2 permette le sovrapposizioni sulle fasce. il 4-3-2-1 dà soluzioni diverse. Il 3-4-1-2 non dà molte coperture difensive. Se giochiamo con una squadra che ha un solo attaccante non mi metto a 3. Dobbiamo lavorare in settimana per avere degli accorgimenti tattici e dei concetti. Gli esterni che abbiamo possono fare i terzi in attacco i quinti di centrocampo. Dobbiamo lavorare».
«Sensazioni? Diverse rispetto a quando sono arrivato, perché lì mancava poco al termine del campionato e l’obiettivo era la promozione. Il pubblico – dichiara Stellone – era presente e c’erano tanti tifosi allo stadio, oggi l’obiettivo è diverso ma dobbiamo riportare i tifosi allo stadio con il lavoro.
L’apporto dei tifosi può fare la differenza sulla classifica. Giocare davanti a 20mila tifosi è diverso rispetto a giocare davanti a 3mila tifosi. Alla squadra non deve mancare la voglia. Lo spogliatoio lo conoscevo, dobbiamo ricominciare. La squadra sta bene sotto l’aspetto fisico e faccio i complimenti a chi c’era prima».
Non è mancata anche una battuta sulla mancata conferma al termine della scorsa stagione: In estate si è scelto di ripartire da Tedino, ma non ho rifiutato perché si vendevano i big, non è stato questo. La società ha scelto di ripartire da Tedino, sono stato a casa a gufare (ride, ndr). Adesso sono qui e sono contento. Non c’è stato un confronto con la società perché c’è stato il discorso Frosinone e mi è stato solo comunicato che avevano scelto di non ripartire da me. Per quanto mi riguarda sono felice di essere qui».
«Per salire -continua Stellone- dobbiamo vincere e fare almeno 67 , 68 punti. A Brescia tutti non hanno reso al massimo ma può capitare durante una stagione. Il Palermo ha i punti che merita».
Il tecnico si è soffermato anche sulla finale play off persa contro il Frosinone e sul dualismo Nestorovski-Puscas:
«Dopo Frosinone ho dormito poco pensando a quella partita e alla grande delusione subita. Non vorrei riviere questi momenti e ce la metterò tutta per non riviverla. Frosinone? Non dico nulla perché mi hanno sanzionato e non voglio più parlare.
Il mio pensiero è simile, penso, a quello di tutti. Puscas e Nestorovski insieme? Dipende se la squadra si mette a loro servizio, ma anche gli attaccanti devono mettersi al servizio della squadra. Se gli attaccanti si mettono in testa di fare gol non segnano, ma devono pensare a conquistare i tre punti e se si mettono questo in testa possono giocare tutti. Se gli attaccanti vengono a dare una mano a sacrificarsi non ci sono problemi. Noi siamo propensi ad offendere e dobbiamo cercare di vincere tutte le partite quindi è fondamentale allenarsi bene».
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