La donna, madre di cinque figli, tra le lacrime ha raccontato agli uomini dell’Arma che da circa un mese e mezzo, a seguito di una lite sfociata in una vera e propria aggressione nei suoi e di quelli della figlia minorenne si era separata dal marito.
In quell’occasione, la donna per difendere la figlia era stata colpita con un violento pugno al volto e successivamente aveva subito un tentativo di strangolamento dal quale si era sottratta solo grazie ad una immediata reazione.
A seguito della separazione l’uomo aveva cominciato ad infastidire la donna, nel frattempo trasferitasi dai propri genitori con tutti e cinque i figli, con una serie di chiamate sia sull’utenza cellulare che su quella dell’abitazione dei genitori di lei, e nel corso di alcune di queste telefonate, lui l’aveva minacciata ed ingiuriata.
Anche le telefonate avevano avuto un aumento esponenziale, inizialmente con una frequenza di 10 al giorno per aumentare progressivamente fino a 20-25 al giorno per un totale di 253. Solo nel corso della ricezione della denuncia, la donna aveva ricevuto al cellulare almeno 20 telefonate in circa due ore.
Tra i vari casi denunciati, la donna aveva raccontato che l’ex aveva prelevato tra gli effetti personali di lei, ancora custoditi presso l’abitazione originaria del nucleo familiare, una serie di oggetti (CD, recensioni scaricate da internet, gadget) a cui era particolarmente affezionata e, dopo averli danneggiati, li aveva abbandonati sotto casa della denunciante. In un’altra occasione era stata costretta a chiamare le Forze dell’Ordine per recuperare alcuni effetti personali dalla propria abitazione non potendolo fare in assenza di un idonea protezione.
Alle 14:25 la donna aveva richiamato il 112, raccontando all’operatore che l’uomo si era presentato sotto l’abitazione minacciandola con frasi tipo: “Ti faccio finire il babbio” e “Dove ti trovo ti vengo a prendere.” continuando ad aggirarsi a piedi nei pressi dell’abitazione.
Immediatamente la Centrale Operativa aveva mandato una pattuglia sul posto che sorprendeva l’uomo nelle scale condominiali così come indicato poco prima. Lui in evidente stato di agitazione, nonostante la presenza degli operanti, tentava di attirare l’attenzione della donna dicendogli con fare provocatorio di scendere dalla propria abitazione. Condotto presso la caserma di Partanna Mondello veniva contestata la violazione della prescrizione della Sorveglianza Speciale e considerando la pericolosità del soggetto veniva tratto in arresto e tradotto al carcere Ucciardone.
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