Sport e disabilità, Zappile (Fipic): “Abolire le Paraolimpiadi”
CATANIA – Ideare e realizzare progetti riguardanti la promozione dell’attività motoria e sportiva, con particolare riguardo alla pratica della Pallacanestro in carrozzina, che coinvolgano gli studenti dell’Università con disabilità motorie, attraverso l’impegno congiunto di istituzioni e realtà territoriali pubbliche e private.
E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato ieri pomeriggio dal rettore dell’Università di Catania Francesco Basile, dal presidente della Federazione italiana Pallacanestro in Carrozzina (Fipic) Fernando Zappile e dal presidente del Cus Catania Luca Di Mauro.
L’accordo
L’accordo prevede l’impegno per l’Università di Catania, primo ateneo in Italia a sottoscrivere un protocollo del genere, a diffondere ulteriormente – tramite il suo Centro per l’integrazione attiva e partecipata (Cinap) – la cultura sportiva e la pratica dell’attività motoria fra gli studenti con disabilità fisica; a sensibilizzare gli stessi a prendere parte alle attività sportive proposte (anche attraverso forme di incentivazione e spinte motivazionali che incrementino o favoriscano il raggiungimento di crediti formativi, punteggi o bonus utili ad agevolare il percorso curriculare formativo universitario); ad organizzare e sviluppare, insieme a Fipic e Cus, progetti innovativi finalizzati a rendere accessibile l’attività motoria e sportiva, con il coinvolgimento esterno di tecnici e preparatori federali.
L’iniziativa promossa dal Cinap e dalla Fipic
L’iniziativa, promossa dal Cinap e dalla Fipic, prende spunto dall’esperienza virtuosa della squadra di pallacanestro in carrozzina “Cus Cus Basket”, nata nel 2013 da un progetto di sport terapia, ideato dalla fisiatra Elide La Scala, per coniugare riabilitazione e agonismo. Nei suoi 4 anni di vita, la squadra ha raggiunto importanti risultati sociali e sportivi, come il quinto posto dell’ultimo campionato nazionale di serie B. Il progetto, sostenuto dal Cinap e realizzato grazie alla collaborazione con l’Unità spinale dell’ospedale Cannizzaro di Catania, è stato pionieristico in Italia, dato che il Cus catanese, insieme a quello di Padova, è attualmente l’unico in tutto il Paese ad avere una squadra di basket in carrozzina.
L’integrazione degli studenti disabili
“Diffondere la cultura sportiva e favorire una proficua integrazione degli studenti disabili è un importante obiettivo di questa amministrazione – ha affermato il rettore Basile -, come dimostra il fatto che l’Università di Catania è la prima in Italia a sottoscrivere questo protocollo. Vogliamo offrire ai nostri studenti ulteriori occasioni di inclusione e condivisione, valori che appartengono allo sport in generale. In questo senso, è al vaglio dell’Ateneo, che già riconosce lo status di studente atleta, l’ipotesi di ulteriori incentivi di studio per chiunque decida di fare attività sportiva a livello agonistico”. “Come Cus è nostro preciso dovere – ha sottolineato Di Mauro – favorire l’inclusione sportiva dei soggetti con disabilità. Il nostro impegno giornaliero è finalizzato proprio a far capire che chiunque, non solo normodotato, può svolgere attività sportiva, sia a livello agonistico, sia amatoriale”.
Abolire le Paraolimpiadi
“Mi auguro che da Catania possa prendere il via un circuito virtuoso che conduca tanti altri Atenei italiani alla sottoscrizione di questo importante protocollo – ha spiegato il presidente Zappile -. Sono soddisfatto per la scelta del Comitato organizzatore dei campionati universitari (che si terranno proprio a Catania il prossimo giugno), il quale, accogliendo l’istanza del Consiglio Direttivo del Cus, ha chiesto e ottenuto dal Centro universitario sportivo italiano (Cusi) l’inserimento, anche solo a titolo promozionale, della disciplina della Pallacanestro in carrozzina”. “E’ la prima volta – ha concluso Zappile – che una disciplina per disabili viene inserita tra gli sport previsti dai Campionati universitari e ci auguriamo che questo possa essere un ulteriore stimolo affinché tutti gli atleti partecipino tutti insieme ad un’unica Olimpiade, abolendo le ghettizzanti Paraolimpiadi, così come da tempo e da più parti del mondo sportivo viene chiesto”.