Le trattative per un accordo tra Russia e Ucraina hanno registrato importanti progressi. Ottimismo trapela dalla delegazione ucraina a conclusione dei colloqui di Istanbul, con l’incontro tra le due delegazioni per il negoziato di pace che ha visto nel governo turco il grande mediatore, con il ministro degli Esteri di Ankara Mevlut Cavusoglu parlare di progressi importanti.
“Oggi è il giorno che ha fatto registrare i progressi più importanti. Le delegazioni hanno raggiunto un accordo su diversi punti”, ha spiegato il capo della diplomazia turca. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha parlato dei passi compiuti, partendo dal tema del riconoscimento dell’annessione alla Russia della Crimea. “Per quanto riguarda i territori di Crimea e Sebastopoli, è stato concordato di prendersi una pausa di 15 anni e condurre una consultazione e dei colloqui bilaterali sullo stato di questi territori. Separatamente, abbiamo discusso del fatto che durante i 15 anni in cui si svolgeranno i colloqui bilaterali, non ci saranno ostilità militari”, ha affermato. Podolyak ha anche fatto riferimento a uno degli elementi più difficili dei colloqui, chiedendo garanzie di sicurezza per l’Ucraina se e quando saranno concordati un cessate il fuoco e una soluzione di pace.
“Questo trattato sulle garanzie di sicurezza può essere firmato solo dopo un cessate il fuoco e il completo ritiro delle truppe russe dalle loro posizioni”, ha ribadito, confermando che i negoziatori russi hanno “accettato il trattato che delinea i modi per porre fine alla guerra”, annunciando che nei prossimi giorni elaboreranno le loro controproposte. Un altro dei negoziatori ucraini, David Arakhamia, non ha nascosto però le difficoltà presenti sul campo: “Naturalmente, abbiamo problemi irrisolti con le parti occupate delle regioni di Donetsk e Luhansk, con la Crimea e Sebastopoli. E le garanzie di sicurezza internazionali non funzioneranno temporaneamente in questi territori”. Qualsiasi decisione verrà assunta verrà comunque posta sotto il giudizio degli ucraini. Agli ucraini – ha spiegato il negoziatore Mykhaylo Podoliak- verrà chiesto attraverso un referendum di approvare qualsiasi accordo che colleghi lo stato di neutralità con garanzie di sicurezza.
“Sarà un referendum in cui tutti i cittadini esprimeranno la loro posizione su questo accordo, su come dovrebbe funzionare – ha detto alla televisione ucraina -. Solo dopo un’eventuale approvazione passerebbe alla ratifica dei parlamenti dei Paesi garanti (tra i quali Italia) e del parlamento dell’Ucraina. E’ essenziale che il governo abbia il sostegno del popolo per questo accordo”. La giornata era cominciata con le notizie che confermavano il cambio di strategia del governo di Mosca. Dopo che il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver deciso di “ridurre drasticamente le ostilità” nelle aree di Kiev e Chernihiv, gli Stati Uniti hanno osservato movimenti in corso e un importante cambiamento della strategia. Secondo l’intellingence occidentale, la Russia sta iniziando a ritirare alcune forze, inclusi i gruppi tattici del battaglione russo che stanno lasciando le aree circostanti intorno a Kiev. Le forze russe ora si stanno ritirando in alcune aree del nord per concentrarsi nel sud e nell’est.
Una “pace giusta” non avrà un perdente, ha detto il presidente turco Tayyip Recep Erdogan, aveva detto parlando alle delegazioni in apertura dei colloqui tra Russia e Ucraina a Istanbul. Per Erdogan continuare il conflitto non gioverà a nessuno. “Mi auguro che i nostri incontri e discussioni – ha affermato – si dimostrino di buon auspicio per i vostri paesi, la nostra regione e tutta l’umanità”.
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