Spese Ars: rapporto della Guardia di Finanza alla Procura di Palermo

La Guardia di Finanza, che indaga su delega della Procura sulle spese dei gruppi politici dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha presentato un rapporto in cui denuncia alcune anomalie…

di redazione

Palermo, 8 Gen. – La Guardia di Finanza, che indaga su delega della Procura sulle spese dei gruppi politici dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha presentato un rapporto in cui denuncia alcune anomalie tra i conti degli ex capigruppo Antonello Cracolici del Pd, Giulia Adamo del Pdl Sicilia, Francesco Musotto del Mpa e di Rudy Maira del Pid.

AGGIORNAMENTO”Di tutto questa renda conto e li restituisca. Ha perso tempo. Io dal gruppo e dal partito, compresi questi ultimi due mesi da pensionato non di lusso, non mi faccio rimborsare neppure l’aereo, tanto per esse chiari”. Lo ha affermato l’ex governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, in merito ai 40 mila euro che l’ex capogruppo del Mpa alla Regione, Francesco Musotto, sostiene di avergli consegnato per spese elettorali prelevandoli dai fondi destinati al partito.

AGGIORNAMENTO – Soldi pubblici per acquistare auto di grossa cilindrata e fare regali di nozze. E’ questo quanto denuncia la Guardia di Finanza nel rapporto inviato alla Procura di Palermo, nell’ambito dell’inchiesta aperta qualche mese fa sulle spese pazze dei gruppi parlamentari all’Assemblea regionale siciliana. Sono quattro i capigruppi nel mirino delle Fiamme Gialle, che hanno riscontrato anomalie tra i conti degli ex capigruppo Antonello Cracolici del Pd, Giulia Adamo del Pdl Sicilia, Francesco Musotto del Mpa e di Rudy Maira del Pid. Ma nessuno di loro è ancora stato iscritto nel registro degli indagati.

Francesco Musotto, avrebbe speso 45mila euro senza giustificazione. Mentre lo stesso interessato sostiene di averli consegnati per spese elettorali al leader dell’Mpa ed ex Governatore Raffaele Lombardo. Ma quest’ultimo smentisce. La Adamo avrebbe speso 1.690 euro in una gioielleria, Maira avrebbe comprato un’auto, ma lui sostiene che è del gruppo, mentre il Pd avrebbe preso 2.500 euro dalla cassa del gruppo per pagare il regalo di nozze per un’impiegata. Il Pd dice che fu un anticipo e che poi i parlamentari del gruppo restituirono la somma, cento euro per ciascuno.