Speculazioni su dispositivi di protezione. I Finanzieri della Compagnia di Partinico, nell’ambito di specifici controlli coordinati dal Comando Provinciale volti a verificare la corretta osservanza in materia di disciplina prezzi nonché eventuali manovre speculative poste in essere su generi di prima necessità al fine di garantire il rispetto delle norme in vigore volte al contrasto della diffusione dell’epidemia Covid-19, hanno denunciato l’amministratore di un’impresa operante nel settore del commercio al dettaglio di ferramenta per il reato di manovre speculative su merci.
Le Fiamme Gialle, nel corso di un intervento finalizzato a verificare la sicurezza dei prodotti commercializzati in questa fase emergenziale, hanno posto la loro attenzione sugli esorbitanti prezzi di vendita applicati a mascherine FFP2 e visiere protettive assemblate in house, pubblicizzate sulle pagine di alcuni siti web e risultate, tra l’altro, prive del parere di conformità da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’INAIL in deroga alla normativa sul commercio.
La successiva attività ispettiva ha permesso di constatare che l’amministratore della società, approfittando della carenza sul mercato locale di presidi individuali di protezione, imponeva un prezzo di vendita maggiorato rispetto a quello solitamente praticato sugli altri prodotti commercializzati.
In particolare, la ricostruzione investigativa consentiva di accertare che l’imprenditore aveva acquistato una fornitura di mascherine FFP2 al costo unitario di circa 2 euro rivendendole poi sul mercato locale, gravato dalla carenza di dispositivi, a 6 euro cadauna. Inoltre, l’imprenditore applicava una pellicola di policristal a maschere dotate originariamente di una visiera a rete in nylon e destinate all’attività di giardinaggio, per un costo di 3,30 a prodotto, che poi rivendeva come visiere protettive, prevalentemente utilizzate in strutture sanitarie, al prezzo di 10 euro.
Il riscontro analitico delle fatture di acquisto e di vendita ha consentito così di determinare un ricarico del 175% per le mascherine FFP2 e del 202% per le visiere protettive, nettamente superiori ai ricarichi applicati per la vendita dei prodotti normalmente trattati dall’azienda che, invece, si attestavano generalmente tra il 50% e l’85%.
L’amministratore della società è stato deferito alla Procura della Repubblica di Palermo per il reato di cui all’art. 501 bis (manovre speculative su merci) del codice penale punito con la reclusione fino a tre anni e la multa fino a 25.822 euro.
Continuano, incessanti, i controlli delle Fiamme Gialle in tutta la provincia palermitana al fine di controllare il rispetto delle misure di sicurezza adottate dall’Autorità governativa nonché contrastare possibili speculazioni o insidie alla sicurezza derivanti dalla commercializzazione di materiale non conforme alle norme.
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