Sparatoria allo Zen: indagati i due agenti, la loro versione non regge

Colpo di scena nelle indagini sull’inseguimento con sparatoria che il 16 marzo scorso aveva registrato il ferimento di un agente e l’arresto di un giovane Rom, il ventiduenne Roberto Milankovich – in carcere da quasi 50 giorni.
Due agenti – un ispettore e una assistente capo in servizio presso la caserma Lungaro – adesso sono indagati con l’accusa di calunnia, simulazione di reato, falso, procurato allarme, danneggiamento.
Secondo la versione fornita dai due poliziotti, avevano notato un’auto che risultava rubata mentre percorreva a velocità sostenuta la via Scordia. Dopo l’inseguimento, dall’auto era sceso un uomo che dopo aver estratto una pistola aveva dato inizio al conflitto a fuoco. Un colpo aveva raggiunto un agente che era rimasto ferito a un braccio, mentre uno dei due passeggeri dell’auto era rimasto ferito a una gamba.
Da qui era scattata la caccia all’uomo. E dopo un rocambolesco inseguimento nella zona di viale Strasburgo era stata fermata un’auto, una Hyundai di colore grigio metallizzato, con a bordo uno dei presunti malviventi, appunto Milankovich..
Sin dall’inizio il racconto dei due poliziotti non aveva convinto i colleghi della Squadra Mobile e il pm Bonaccorso incaricato delle indagini.
Ciò nonostante un proiettile sul cofano dell’auto della polizia e una ferita di striscio riportata da uno degli agenti, sembrassero confermare il racconto.
I primi dubbi arrivarono dopo aver visionato la telecamera piazzata nel parcheggio del centro commerciale Conca d’oro: riprende via Scordia, dove secondo gli agenti è iniziato l’inseguimento. La telecamera registra l’auto della polizia che procede ad andatura regolare. Prima, non c’è alcuna auto che fugge. Inoltre, secondo i risultati della perizia balistica, il colpo sparato contro l’auto è stato esploso non da 40 metri, come hanno dichiarato gli agenti, ma da cinque metri.
Queste contraddizioni avrebbero spinto il pm a chiedere al Gip la scarcerazione del Rom arrestato e a sottoporre ad indagini i due agenti,a per chiarire i motivi di quella che appare una messa in scena.