Sisma nel catanese. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza, per 12 mesi, per il terremoto che ha colpito l’Etna, in particolare il territorio dei comuni di Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Milo, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea.
Stanziati subito 10 milioni di euro, provenienti dal Fondo per le emergenze nazionali per l’avvio delle prime attività di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite.
L’ordinanza nomina Commissario delegato il Dirigente Generale del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, Calogero Foti e prevede la possibilità di chiedere la sospensione delle rate dei mutui e l’assegnazione di un contributo per l’autonoma sistemazione, che può raggiungere un massimo di 900 euro mensili.
Nuclei familiari composti da una sola unità percepiscono 400 euro, quelli composti da due unità 500 euro, 700 euro quelli composti da tre unità, 800 euro quelli composti da quattro unità e 900 euro quelli composti da cinque o più unità. È possibile disporre di ulteriori 200 euro mensili se in famiglia ci sono persone con handicap o con invalidità non inferiore al 67% o persone con più di 65 anni.
“I fondi per la ricostruzione non sono stati definiti, e’ soltanto un acconto, mi è sembrato di capire. Con il genio civile di Catania stiamo lavorando per avere una visione completa e più’ esaustiva possibile dei danni causati che secondo prima previsione degli uffici ammontano a piu’ di 100 milioni di euro”. Cosi’ il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci dopo la dichiarazione dello ‘stato di emergenza’ e lo stanziamento dei fondi deliberato dal Consiglio dei ministri per i Comuni colpiti dal sisma.
“Abbiamo colto con piacere la prontezza del Governo nazionale – ha aggiunto Musumeci – che intanto ha messo a disposizione un acconto, ma la gente vuole tornare nelle proprie case e questo impone al Governo nazionale di dovere mettere a disposizione del Commissario per la ricostruzione i fondi necessari altrimenti avremo due volte questi cittadini inerti e inermi che oggi sono costretti a non potere rientrare a casa”.
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