Siracusa, scoperti 39 lavoratori in nero, in 8 percepivano il “reddito”
I finanzieri del Comando Provinciale di Siracusa, nell’ambito delle attività di polizia economico-finanziaria finalizzate al contrasto del sommerso da lavoro e alla lotta agli sprechi di denaro pubblico, hanno eseguito interventi mirati su soggetti connotati da elevati e concreti profili di pericolosità.
Le operazioni di servizio, eseguite dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Siracusa, diretti dal Maggiore Giovanni Statello, rientrano nel più ampio dispositivo di controllo economico-finanziario del territorio ordinato dal Comandante Provinciale di Siracusa, Colonnello Lucio Vaccaro.
Nel corso dei controlli, a fronte di 87 posizioni lavorative esaminate, sono stati riscontrati 39 soggetti intenti a svolgere la propria attività lavorativa privi di qualsiasi regolarizzazione formale del rapporto di impiego, dunque intenti a prestare la loro attività totalmente “in nero”, sia sotto il profilo contributivo che assicurativo, circostanza quest’ultima che, oltre a costituire un illecito amministrativo, non assicura ai lavoratori alcuna forma di tutela e assistenza, anche in caso di infortunio.
Ulteriori approfondimenti hanno permesso di appurare che ben 8 lavoratori “in nero” percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza: essendo decorso il previsto termine di 30 giorni entro il quale comunicare la variazione della condizione occupazionale, sono state effettuate le dovute segnalazioni all’Autorità Giudiziaria per falsa dichiarazione e all’INPS per la revoca e la restituzione del beneficio.
All’esito delle attività, i datori di lavoro sono stati segnalati all’Ispettorato Territoriale del Lavoro e nei loro confronti sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 140 mila euro.
Gli interventi eseguiti sono strettamente collegati alla capillare attività di controllo del territorio quotidianamente svolta dalle Fiamme Gialle di Siracusa e testimoniano il costante impegno della Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico-finanziaria, nel contrasto ai comportamenti in grado di compromettere la sana e leale concorrenza tra gli imprenditori e alle frodi perpetrate a danno dei settori previdenziali ed assistenziali, mirando da un lato alla salvaguardia dei lavoratori da un possibile sfruttamento e dall’altro ad evitare il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto.