Siracusa, 25 Feb. – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Siracusa hanno tratto in arresto, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Catania, su richiesta della DDA di Catania, il pregiudicato Nunzio Salafia, classe 1950, accusato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso in danno di un imprenditore siracusano.
I Carabinieri, agli ordini del Tenente Francesco Manzone, nell’ambito dell’indagine sui cui esiti la Magistratura inquirente ha pienamente concordato, hanno condotto approfondite e molto accurate attività investigative sull’indagato e sui fenomeni estorsivi sul territorio aretuseo, nel periodo in cui lo stesso è stato libero, ovvero tra il momento della sua scarcerazione nel marzo del 2010 e il suo successivo rientro in Carcere, per scontare una condanna definitiva nell’ambito di un altro procedimento, occorso nell’ottobre dello stesso anno.
Gli investigatori dell’Arma sono riusciti, pur nel breve periodo, a raccogliere un ingente quantitativo di prove a carico del soggetto, attraverso una attività investigativa fatta di lunghi pedinamenti, appostamenti e osservazioni, oltre che da intercettazioni telefoniche, che hanno consentito al GIP del Tribunale di Catania di emettere il provvedimento cautelare.
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Il Salafia, detto “u zio”, riconosciuto per il suo ruolo rilevante all’interno della famiglia mafiosa Aparo, aveva tentato di riconsolidare il proprio ruolo criminale, tentando una estorsione in danno di un imprenditore siracusano, avviando una serie di contatti con lo stesso e, successivamente, anche ordinando un attentato incendiario nei suoi confronti. Tutto questo sfruttando l’alone di intimidazione garantitogli da un lato dai suoi trascorsi criminali e dall’altro dall’appartenenza al noto sodalizio mafioso. Le condotte poste in essere dall’indagato sono finite ben presto sotto la lente dei Carabinieri di Siracusa che, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia, hanno osservato il Salafia operare per alcuni mesi, indifferente al fatto che, nel frattempo, era sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. I militari hanno accertato che il denaro richiesto a titolo estorsivo era destinato al mantenimento dei detenuti del clan e delle loro famiglie, così come il fatto che il Salafia stava tentando di espandere la propria area di influenza criminale, progetto interrotto dall’arresto operato nella serata di sabato dai militari dell’Arma che dopo aver ammanettato l’uomo a Floridia, suo luogo di residenza, lo hanno poi condotto in carcere.
Un arresto eccellente, che dimostra come sia elevatissima la soglia di attenzione dei Carabinieri sul fenomeno mafioso in Siracusa e sugli attacchi criminali all’economia legale di questo territorio.
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