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Siracusa, Grande Sud esce dalla maggioranza e prende le distanze dal Pdl e da Visentin

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di redazione

E’ ufficiale. Grande Sud fuori dalla maggioranza del Consiglio Comunale, diventa opposizione vera e da oggi non appoggerà il sindaco Visentin. Una scelta presa a malincuore ma, purtroppo, irrevocabile scaturita da una “instabilità politica” con gli ex alleati del PDL che hanno rinunciato a convocare il tavolo provinciale per la trattazione e la risoluzione immediata delle principali questioni cittadine rimaste inevase: il piano rifiuti, l’urbanistica, i servizi, i trasporti, non ultimo il bilancio, solo alcune delle criticità. Grande Sud esce dalla maggioranza e dunque dalla giunta Visentin rinunciando all’unica poltrona di assessore, sino a ieri occupata da Roberto Di Mauro (al bilancio) e replica alle accuse reiterate da parte del PDL, in special modo, in merito “alla caccia di poltrone e alla spartizione di potere” ingaggiate dal partito di Titti Bufardeci.
Ieri mattina, in conferenza stampa, in via Brenta sono stati illustrati i motivi della scelta adottata. Presenti il senatore Roberto Centaro, il deputato regionale Titti Bufardeci, i consiglieri comunali Alberto Palestro, Pippo Impallomeni, Italo Bufardeci, e i consiglieri provinciali Gianni Briante e Mariano Caldarella. Di seguito la sintesi di tutte le dichiarazioni.
Roberto Centaro (senatore) : “Grande Sud si è scontrato sempre con l’incapacità politica di confrontarsi da parte degli alleati. Il sindaco Visentin, da parte sua, può fare tutte le consultazioni che vuole, ma è giusto che di queste alla fine debba riferire anche a noi. I tre consiglieri di GS presenti in Consiglio comunale hanno sempre appoggiato l’amministrazione Visentin, quando il sindaco, spesso, non poteva contare nemmeno dell’appoggio della sua stessa maggioranza, una decina di consiglieri tra PDL e PID. La risposta dei nostri ex alleati’ Nessuna. Non ci hanno mai dato ascolto nel momento in cui GS ha formulato la richiesta di tavoli di concertazione, l’ultimo si è tenuto lo scorso maggio. Per questo e per molto altro ancora rinunciamo all’unica poltrona di assessore comunale”.
Titti Bufardeci (deputato regionale) “Abbiamo più volte chiesto la soluzione condivisa delle problematiche più urgenti del nostro territorio, sollecitando più volte la necessità di confrontarsi per trovare una sintesi. L’ultima occasione ci è stata concessa nel maggio scorso in occasione della vigilia elettorale nei comuni della provincia. Oggi, però, la misura è colma. Prendiamo le distanze dal PDL con quel grande senso di responsabilità che ci ha sempre contraddistinto. Anche nella trattazione in aula delle criticità del territorio, come in materia urbanistica rispetto alla quale GS ha da sempre assunto una posizione univoca a dispetto delle altre forze di maggioranza. Tutti ricorderanno l’impugnativa del Piano Paesistico. Alla nostra continua richiesta di confrontarsi, da parte del PDL non ci sono state nemmeno aspettative, solo rinvii. Ed ultimamente, solo una risposta laconica da parte degli ex forzisti: “Eventualmente ci vediamo dopo il 31 ottobre”. A questo punto, la decisione di uscire dalla maggioranza è stata inevitabile. Perdiamo un assessorato, è vero, ma questo servirà da forte e chiara risposta al PDL che da sempre ci accusa di essere attaccati alle poltrone e bramosi di potere. Niente di tutto questo. E oggi ne diamo prova.
Con i nostri consiglieri seguiteremo a portare avanti l’attività consiliare con immutato senso di responsabilità. Aggiungo poi una verità: questa città negli ultimi quattro anni e mezzo non ha certamente brillato. Confesso che da oggi sarò impegnato in prima persona in una campagna elettorale che io stesso definisco “terribile” ma che ha la sua forza nella logica dell’elementare consenso. Mi allontano con Grande Sud dal PDL con profonda amarezza. Rinnegare il tavolo di confronto sulle problematiche urgenti della città è stata una sconfitta del rapporto politico democratico e del buon senso. Un dato è certo: da oggi ci comporteremo da opposizione, analizzeremo tutti gli atti dell’amministrazione Visentin e firmeremo solo quelli che riterremo giusti e utili alla collettività. Qualcuno ci ha anche accusato di “opportunismo politico”.
Rispondo semplicemente che se così fosse saremmo rimasti in giunta sino alla fine. E invece vale la pena ricordare che GS è stata l’unica forza politica che ha organizzato un convegno sul Piano Paesistico, che si è battuta per lo sviluppo dell’economia del territorio, per il rilancio della portualità, nonostante gli iniqui provvedimenti. GS è stata l’unica forza politica che si è detta pronta ad andare in Procura per chiedere chiarimenti circa l’iter giudiziario che blocca di fatto la nostra Marina, capire, una volta per tutte, se quei cassoni sono depotenziati o meno. GS è stata l’unica forza politica che ha stigmatizzato pubblicamente la “follia” del direttore Gedo Campo a proposito dei vincoli alla nostra portualità. Purtroppo, il nostro sforzo è stato sempre vanificato dalla “miopia” dell’amministrazione Visentin. Penso proprio che sia la fine della politica oltre che del rapporto personale”.
Bufardeci risponde alle critiche mosse da una parte dell’associazionismo ambientalista cittadino in merito alla questione urbanistica. Bufardeci è stato definito in questi ultimi tempi il “cementificatore” di Siracusa, accusa che ovviamente il deputato regionale di GS respinge con vigore annotando alcune riflessioni: “Oggi questa sorta di fare ambientalismo ha portato praticamente la città alla morte, al crollo del settore edile con oltre 7000 disoccupati, alla mancanza di grandi investimenti nel territorio, al collasso della portualità. A chi mi accusa di essere “cementificatore” rispondo dicendo di non essere mai stato d’accordo con la costruzione di “piazze, grattacieli o stadi” in mezzo al mare, di non essere mai stato artefice o propositore di una cementificazione forsennata. Penso soltanto che occorra una mediazione per non fare morire completamente questa città. A me sta bene qualsiasi soluzione architettonica di tipo “ambientalista” purchè si costruisca”.
Gianni Briante (assessore provinciale)”Siamo stati costretti a prendere le distanze da una amministrazione praticamente zoppa che non è riuscita ad affrontare i problemi annosi del territorio. Certo che il nostro apporto non è mai mancato in Consiglio Comunale. A dire il vero, il rapporto col PDL è stato conflittuale sin dalla nascita di Grande Sud. Una scelta, dunque, inevitabile”.
Roberto Di Mauro (ex assessore comunale al Bilancio)”Il tavolo provinciale non si può riunire una volta l’anno, specie in un momento delicato come questo dove l’ordinario è diventata emergenza. Il bilancio è tra le criticità più assolute di questa amministrazione comunale. Andava sicuramente rivisto e migliorato. Confesso di avere avuto non poche difficoltà in qualità di assessore al Bilancio, spesso mi sono ritrovato solo, isolato, all’interno della giunta Visentin che io stesso definisco “macelleria sociale” e dove ognuno di noi (assessori) andava per i fatti propri. Davvero inammissibile”.
Alberto Palestro (capogruppo GS al Consiglio comunale)”E’ stata una scelta coraggiosa staccarsi dalla maggioranza e uscire dalla giunta. Ma ormai c’era troppa instabilità politica. E tanta miopia. La periferia oggi è completamente staccata dal contesto urbano generale, i collegamenti scarseggiano, e con essi tutti i servizi pubblici cittadini. Questa amministrazione non è riuscita a concertare soluzioni repentine nemmeno con l’Ast. Per non parlare del Piano commerciale e del Prg. Ci auguriamo che qualcosa cambi al più presto e che il nostro contributo sia determinante affinchè ci sia l’agognata svolta”.  

Redazione

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