Siracusa: Detenuto morto suicida. Il CNPP denuncia le condizioni degli istituiti penitenziari della provincia

Pubblichiamo il comunicato del Segretario Provinciale della FSA/CNPP, Massimiliano DI CARLO, sulla vicenda del detenuto morto suicida nel carcere di Siracusa. il CNPP denuncia così l’estrema em…

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di redazione

Pubblichiamo il comunicato del Segretario Provinciale della FSA/CNPP, Massimiliano DI CARLO, sulla vicenda del detenuto morto suicida nel carcere di Siracusa. il CNPP denuncia così l’estrema emergenza negli istituti penitenziari della provincia: “L’uomo, un italiano, ammesso a lavorare all’esterno della struttura detentiva in regime di articolo 21, quindi “sconsegnato” e libero di muoversi senza vigilanza, si e’ impiccato nel primo pomeriggio di ieri alle inferriate di una finestra nei pressi dei locali del nucleo traduzioni e piantonamenti. A darne notizia sono Massimiliano DI CARLO e Maurizio SIGARI dirigenti provinciali del sindacato CNPP (Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria). La Casa Circondariale di Siracusa, come tutte le carceri italiane, e’ un carcere sovraffollato, in cui le 238 unità della Polizia Penitenziaria attualmente in servizio a fronte della pianta organica che ne prevede 315, fanno davvero grandi sacrifici quotidiani per garantire sicurezza e umanità – affermano DI CARLO e SIGARI – che riaffermano e denunciano ancora una volta quali siano le drammatiche condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria a Siracusa. Non dimentichiamo – ribadiscono i sindacalisti – che alcune settimane fa, un’Assistente Capo è stato aggredito da parte di un detenuto del circuito “alta sicurezza”, proprio all’indomani del nostro ennesimo grido d’allarme sulla estrema emergenza delle carceri siracusane che il CNPP ha denunciato al convegno nazionale “Pianeta Carcere” che si è svolto a Siracusa il 3 ottobre scorso a palazzo Vermexio dove abbiamo evidenziato la situazione di assoluto pericolo per le carceri della provincia di Siracusa, aggravata anche dalla precarietà delle strutture, dalla carenza idrica e dalle scarse condizioni igienico-sanitarie dove i requisiti di vita e lavoro sono al limite””.