SIRACUSA – Luglio 2017 sarà un mese da ricordare per tutti i cittadini che hanno a cuore la tutela del paesaggio e dell’ambiente siracusano. Venerdì scorso, presso l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, è stato approvato il Piano paesaggistico della provincia di Siracusa.
L’iter di approvazione del piano è iniziato nel dicembre 2010, dopo anni di studi ed approfondimenti, con la presentazione da parte della Regione Siciliana della proposta elaborata dalla Soprintendenza di Siracusa. Dopo una fase di confronto con i comuni della provincia, il piano è stato adottato nel febbraio 2012, ma da mesi se ne attendeva l’approvazione definitiva per dare finalmente certezza del diritto a coloro che hanno interessi da tutelare che riguardano l’uso del territorio.
“L’approvazione del piano paesaggistico metterà la parola fine anche alle pretese di risarcimento danni milionarie da parte di chi intendeva costruire o ha costruito, senza averne diritto, su ampie aree del territorio siracusano sottoposte a vincoli di tutela paesaggistica ed archeologica”, dichiarano i legali dello studio Giuliano di Siracusa.
“Ora, i comuni della provincia di Siracusa – si legge nella nota diffusa alla stampa – saranno tenuti ad adeguare, si spera in tempi rapidissimi, i Piani regolatori generali alle novità introdotte dal Piano paesaggistico appena approvato”.
A questo risultato storico per la provincia di Siracusa, si è aggiunta nei giorni scorsi la notizia della sostituzione del Consulente tecnico d’ufficio (CTU), Salvatore Pace, incaricato dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana (CGA) di quantificare il risarcimento danni preteso dalla famiglia Frontino nel ricorso Open Land per presunti ritardi nel rilascio della concessione edilizia per la realizzazione del centro commerciale di viale Epipoli.
Il CGA accoglie così la richiesta di sostituzione del CTU presentata più volte da Legambiente, la prima nell’ottobre 2015, perché a giudizio dei legali dell’associazione ambientalista Salvatore Pace non dava sufficienti garanzie di terzietà e imparzialità, avendo svolto il proprio tirocinio nello studio di Giuseppe Cirasa, consulente tecnico di parte nominato dalla società Open Land, né di professionalità.
Nell’ordinanza, il CGA nomina anche il nuovo CTU, Marcella Caradonna, presidente del Consiglio dell’Ordine dei dottori commercialisti di Milano, nella convinzione che l’incarico affidato ad un professionista, “estraneo al contesto ambientale in cui la vicenda processuale è maturata, possa garantire serenità e imparzialità all’attività valutativa propria del consulente d’ufficio, il quale, come ausiliario del giudice, deve godere della totale fiducia dello stesso nonché di tutte le parti processuali”.
Nel novembre 2015, il giudice Raffaele Maria De Lipsis, presidente del CGA, aveva invece respinto la stessa richiesta di sostituzione del CTU. Questa ed altre decisioni assunte dall’organo di giustizia amministrativa siciliano, contestate con fermezza da Legambiente, sono all’origine della richiesta di accertamento sull’operato del CGA presentata dagli avvocati dell’associazione ambientalista al Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa (organo di autogoverno della magistratura amministrativa) nel giugno scorso.
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