Siracusa, 11 Apr. – La crisi nella provincia di Siracusa è più forte che in altri centri del meridione. Circa 300 aziende hanno chiuso i battenti nell’ultimo anno, producendo, soltanto nel terziario, circa 1.000 disoccupati e il trend continua per il 2013 a essere drammatico.
Secondo l’Istat, c’è stato un boom di cassa integrazione in tutta la Regione, ma Siracusa ha avuto la maglia nera.
Le ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga autorizzate dall’Inps nell’isola sono aumentate, nel 2012, del 50% rispetto all’anno precedente. E i primi mesi di quest’anno stanno seguendo la stessa scia.
Si registra, nel contempo, la riduzione della componente ordinaria (-13,9%), mentre è raddoppiato il ricorso a interventi straordinari e in deroga (105,7%), soprattutto da parte delle imprese del commercio e dei servizi con una soglia che supera il 40%.
Inoltre, tante aziende a causa dei crediti non riscossi, per colpa dell’insolvenza delle pubbliche amministrazioni, sono completamente in ginocchio. Tutto questo è aggravato dal fatto che, non potendo pagare le tasse e gli oneri previdenziali, le stesse imprese vengono di fatto estromesse da ogni altra gara d’appalto.
Sono già 1000 le ditte in attesa dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione, per una somma di circa 500 milioni di euro.
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