SinfonicaTv raccoglie consensi e rafforza la sua offerta. Nasce la rubrica “Giovani Interpreti si raccontano”: una raccolta di interviste per conoscere più da vicino i giovani protagonisti del panorama musicale nazionale ed internazionale. Un’intervista a settimana, ogni mercoledì, che rimarrà disponibile sulla piattaforma web.
“Siamo contenti della risposta positiva del nostro pubblico, in tanti si sono collegati sabato durante questi due appuntamenti musicali. – commenta il sovrintendente Antonino Marcellino – L’apertura dei teatri, ormai prossima, non ci ha colto di sorpresa: siamo stati profetici perché già nell’autunno scorso abbiamo potenziato l’orchestra attraverso contratti stagionali ai vincitori delle audizioni. Questo significa che i novanta professori d’orchestra costituiscono un organico adattabile, dai grandi concerti fino agli ensemble. Una soluzione perfettamente in linea con la nuova normalità alla quale dobbiamo abituarci. In questa visione, SinfonicaTv rimarrà un canale attivo ed in crescita per offrire un valore aggiunto al nostro pubblico”.
Protagonista questa settimana di “Giovani Interpreti si raccontano” è Beatrice Rana, affermata pianista sulla scena mondiale. A 18 anni ha conseguito il primo premio al Concorso Internazionale di Montréal, in Canada, diventando la più giovane vincitrice della competizione e la prima italiana. Nel 2014 è stata inserita nella classifica 30 under 30 della rivista International Piano.
Sabato 23maggio al via il terzo appuntamento con SinfonicaTv dedicato al progetto “Giovani musicisti per Beethoven nel 250° anniversario dalla nascita”. Una produzione di successo della Sessantesima Stagione della FOSS. Un ciclo di concerti del maestro di Bonn che verranno eseguiti da musicisti italiani giovanissimi ma già affermati in competizioni nazionali ed internazionali accompagnati da direttori di grande rilievo.
L’appuntamento con la musica anche stavolta coincide con una data importante: il 4° Concerto per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven sarà un omaggio musicale alla commemorazione della strage di Capaci. Il giovane protagonista al pianoforte sarà il siciliano Alberto Ferro, a dirigere l’Orchestra Sinfonica Siciliana un altro giovane, Maxime Pascal.
L’appuntamento è sempre alle ore 19 ed in replica alle ore 21.30 sulla piattaforma web della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana: www.orchestrasinfonicasiciliana.it.
Incastonato tra la cupa drammaticità del Terzo Concerto e l’eroismo conclamato del Quinto, il Concerto n.4 si caratterizza per una ricerca di interiorità e lirismo che giustifica la sua maggiore fortuna presso le generazioni della Romantik (Mendelssohn e Brahms furono fra i suoi interpreti più convinti).
Beethoven lo compose tra il 1805 e il 1806, ma la prima esecuzione avvenne il 22 dicembre 1808 al Theater an der Wien (serata storica se si pensa che insieme al Concerto furono eseguite per la prima volta la Quinta e la Sesta Sinfonia). Non a torto, il recensore di turno annotò con ammirazione come il Concerto fosse il più “singolare” e “complesso” mai scritto da Beethoven. Formalmente, difatti, è il più distante da qualsiasi modello precedente, e si è giunti, pur con qualche forzatura, a ravvisarne un legame ideale con i tardi “sconfinamenti” della terza maniera.
Il carattere innovativo dell’opera è già evidente nell’attacco: è il pianoforte a esordire e ad esporre il tema, subito dopo ripreso dall’orchestra. Lungo tutto il primo movimento, l’Allegro moderato, il rapporto tra solista e orchestra più che sulla consueta polarità dialettica punta su un’interazione cordiale, effusiva e continua che è uno dei motivi di maggiore fascino e originalità del Concerto.
Lo spirito dialettico fa la sua comparsa, e in modo spiccato, nell’Andante con moto: l’orchestra d’archi si contrappone “sempre forte” con severe figurazioni puntate alle “implorazioni” del pianoforte, sino ad un graduale ammorbidimento dei contrasti. Il brano, straordinario, ha suggerito a Liszt il paragone con il mito di Orfeo (il pianoforte) che tenta di placare le belve infernali (gli archi).
Una stretta concatenazione (un breve annuncio del tema da parte degli archi, ripreso dal pianoforte) lega l’Andante al luminoso Rondò conclusivo.
Alberto Ferro, originario di Gela, ha iniziato gli studi musicali con la madre all’età di 7 anni e ha tenuto il suo primo recital all’età di 13 anni. Nel 2018 ha conseguito il Diploma accademico di secondo livello con il massimo dei voti e la lode presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” di Catania. Ha inoltre frequentato numerosi corsi di perfezionamento con pianisti di fama internazionale. Tra i numerosi premi vinti, il 2° premio, il premio della critica e il premio speciale Haydn al “Ferruccio Busoni” di Bolzano (2015); il 1° premio al “Premio Venezia” (2015); il 6° premio e il premio del pubblico al “Regina Elisabetta” di Bruxelles (2016); il premio come finalista e il premio Children’s Corner al “Clara Haskil” di Vevey (2017); il 1° premio e il premio del pubblico al “Telekom – Beethoven” di Bonn (2017).
Maxime Pascal ha iniziato gli studi di pianoforte e violino molto giovane nella sua città natale proseguendoli poi, a partire dal 2005, con François-Xavier Roth al Conservatorio di Parigi. Nel 2008, ancora studente, ha co-fondato l’orchestra Le Balcon (da Jean Genet), un complesso la cui caratteristica è l’integrazione fra la musica e le più avanzate tecniche di riproduzione del suono, sviluppando una propria personale visione dello spettacolo musicale. Ha diretto molte importanti orchestre europee ed è stato ospite di importanti Festival. Nel 2011 l’Accademia delle Belle Arti dell’Istituto Francese gli ha assegnato il Premio per la Musica della Fonazione Simone e Cino Del Duca e nel 2014 è stato il primo francese a vincere il Premio Nestlé e il Festival di Salisburgo per giovani direttori.
30 maggio Federico Colli pianista, Evgeny Bushkov direttore
3° Concerto per pianoforte e orchestra
6 giugno Gabriele Carcano pianista, Ton Koopman direttore
2°Concerto per pianoforte e orchestra
13 giugno Trio Dmitrji, Marzena Diakun direttore
Triplo concerto per pianoforte, violino, violoncello e orchestra
20 giugno Giovanni Andrea Zanon violino, Marco Guidarini direttore
Concerto per violino e orchestra
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