Sindaci in corteo. Orlando: ” Non siamo centri di spesa”
Palermo – Sono scesi in strada per le vie del centro gli oltre trecento sindaci siciliani che da piazza Marina si sono diretti all’Ars ( foto di Silvia Iacono) dove però non incontreranno il presidente Rosario Crocetta che è a Roma. I gonfaloni colorati hanno attirato l’attenzione dei turisti che hanno immortalato il colorato corteo. Sembrava una festa, mentre invece si è trattato di una sentita protesta di tutti i comuni che si trovano in ginocchio dopo i tagli effettuati dal governo nazionale e regionale. Piero Fassino, Presidente dell’Anci non era presente ma ha voluto manifestare con una lettera la sua vicinanza ai primi cittadini siciliani e ribadire ” con forza la drammatica situazione economico-finanziaria degli Enti locali e per riportare al centro del dibattito politico regionale il bisogno dei cittadini di avere servizi efficienti e interventi concreti in favore del lavoro e dello sviluppo. L’Anci e tutti i Comuni italiani, nelle Regioni a statuto ordinario come in quelle a statuto speciale, ispirano la propria azione ai principi del buon governo e delle risposte concrete ai bisogni delle nostra comunità e alle prospettive di futuro da dare alle nuove generazioni di cittadini. E’ quindi inaccettabile e da superare rapidamente – conclude Fassino – la situazione nella quale i Comuni vengono costretti troppo spesso a ‘difendersi’ da continue iniziative politiche, legislative, amministrative tendenti ad eroderne irresponsabilmente la funzione di rappresentanza e di governo’’.
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando è sceso in strada per sfilare con tutti glia altri sindaci dei paesi siciliani e ha sottolineato che: “Oggi siamo scesi in piazza tutti insieme perché la Regione comprenda che noi non siamo centri di spesa o luoghi di spreco siamo, ma datori di servizi. I Tagli che riducono i servizi ai cittadini creano un peggioramento della qualità della vita dei siciliani. Loro stanno chiusi in un palazzo mentre noi stiamo in mezzo alla strada. I sindaci in questo periodo sembrano avere un ruolo anti casta perché devono con fatica affrontare i problemi che riguardano i rifiuti, le scuole, i servizi sociali, ma soprattutto i primi cittadini ci mettono la faccia. L’assenza del governatore Crocetta evidenzia ancora una volta il suo disinteresse per i problemi della Sicilia”.
Il vicepresidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta, è sceso in strada per sostenere la protesta dei sindaci siciliani e ha voluto evidenziare: “Finalmente siamo riusciti a stare tutti insieme piccoli e grandi comuni con un obiettivo importante di ridefinire il rapporto con il governo regionale e far capire i momento drammatico che vivono i territori siciliani dove i comuni e i sindaci siamo il front office della disperazione della gente. Le risposte che abbiamo avuto dal governo regionale e state sono state tagli, spending review, abbattimento del fondo delle autonomie locali. Stamattina vogliamo anche parlare con il governo regionale di rifiuti, politiche sociali, acqua. Solo se si capirà che dobbiamo stare insieme regione, comuni e autorità locali si riuscirà a supera questo momento di difficoltà”.
Presente anche il deputato regionale del Pd Fabrizio Ferrandelli che ha sottolineato che: “Le istanze dei sindaci sono le mie e in questo momento storico, segnato da una crisi economico-sociale senza precedenti, occorre costruire un nuovo rapporto tra Regione ed Enti locali. Per questo credo che Rosario Crocetta più che il presidente della Regione oggi debba innanzitutto fare il sindaco di tutti i sindaci siciliani. Io farò la mia parte perché ripartire dai territori e dai bisogni delle comunità locali significa ridare centralità all’azione degli amministratori locali e soprattutto rispondere efficacemente ai bisogni dei cittadini, intervenendo con politiche in favore dello sviluppo economico e del welfare”.
Mentre il presidente di Legacoop Palermo e vicepresidente regionale, Filippo Parrino ha manifestato la sua vicinanza agli amministratori locali che sono scesi oggi in strada perché: “Le imprese siciliane continuano a chiudere non solo per assenza di commesse ma per i crediti vantati dalle pubbliche amministrazioni. E a breve – avverte Parrino – non sarà più possibile offrire assistenza agli anziani e ai disabili”. E ancora: “Anche lì dove la disponibilità di risorse c’è – ha detto – siamo al paradosso che i comuni e le regioni non possono spendere proprio a causa del patto di stabilità. Legacoop ha più volte richiamato l’attenzione del Governo nazionale affinché si sblocchino le risorse pubbliche e si paghino le imprese che forniscono servizi alla pubblica amministrazione”.