PALERMO – Oltre mille delegati sindacali di Cgil Cisl Uil arriveranno il 6 giugno da ogni parte della Sicilia nel teatro Politeama di Palermo, per una mobilitazione che avrà al centro “i temi del lavoro, dello sviluppo, delle tutele sociali”. Per Maurizio Bernava, segretario generale regionale Cisl, la manifestazione organizzata dai confederali intende “esercitare una pressione forte sul governo della Regione affinché metta a punto, finalmente, una strategia per lo sviluppo e il rilancio produttivo, che ancora non si vede”. Bernava ne ha parlato oggi durante una conferenza stampa tenuta assieme ai numeri uno regionali di Cgil, Michele Pagliaro e Uil, Claudio Barone. L’incontro s’è svolto nella sede Irsap (ex Asi), a Palermo. “Un luogo scelto non a caso”, spiega. “Abbiamo voluto sottolineare, provocatoriamente, che la Sicilia ha necessità di diventare produttiva in tutti gli ambiti, compresa la pubblica amministrazione e compresi i tanti capannoni e le tante aree industriali abbandonati”. In questo senso, quella del 6 è una prima iniziativa in attesa delle risposte del governo, che “ci auguriamo dia ascolto alle sollecitazioni sociali attrezzandosi con una proposta da portare al confronto”, ripete Bernava. Perché senza il confronto, e senza una strategia per la ripresa produttiva, “le proteste finirebbero col moltiplicarsi diventando incontrollabili”. Già oggi, ogni giorno in piazza c’è una categoria sindacale. Così oggi 31 maggio, i lavoratori edili assieme ai costruttori; lunedì 3 i forestali dell’antincendio. Per non parlare dei formatori e dei lavoratori della raccolta dei rifiuti, che “soffrono e fremono in tutte le province”.
Per Bernava, sono tre le parole-chiave cui devono informarsi l’attesa strategia e le politiche conseguenti: l’attrazione e il sostegno agli investimenti, l’accelerazione e l’efficienza nella spesa dei fondi Ue, l’emergenza economica e sociale. È su queste priorità che il governo deve costruire la strategia per uscire dalla crisi chiamando a confrontarsi la politica, le forze sociali, gli enti locali. “Noi siamo pronti a dare il nostro contributo”, insiste il segretario per il quale servono misure che rimettano in moto “produttivamente” l’economia di una regione nella quale il tasso di disoccupazione giovanile si attesta al 52%; in cui il 40% dei giovani tra 15 e 29 anni non studia né lavora. Dove, nel primo trimestre di quest’anno, il numero complessivo delle imprese, rispetto al 31 dicembre 2011, è crollato di 2.845 unità (da 463.475 a 460.630). Bernava parla di “impiego produttivo dei precari della pubblica amministrazione, di forestali e formatori”. Di un’amministrazione pubblica su cui complessivamente pesa “un debito stellare” e per la quale servono politiche di risanamento, a cominciare dal fronte delle Partecipate e controllate, locali e regionali. Ma anche di “interventi di ristrutturazione delle politiche sociali” a favore delle famiglie povere, dei non autosufficienti. E degli ammortizzatori sociali, che tutelano chi rischia il posto di lavoro.
Alla manifestazione regionale del 6 ne seguirà una nazionale il 22, a Roma. Anche da Roma Cgil Cisl Uil punteranno a far ripartire lo sviluppo produttivo attraverso la riforma fiscale, l’ammodernamento della pubblica amministrazione, il taglio dei costi della politica.
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