Nella sede della Galleria d’Arte Moderna, alla presenza del Vice-Sindaco La Piana e degli assessori Bazzi, Barbera e Giambrone, la scrittrice Simonetta Agnello Hornby ha tenuto una conferenza stampa per parlare del suo sostegno alla candidatura di Palermo Capitale europea della cultura 2019.
La conferenza stampa è stata introdotta dall’Assessore alla cultura Francesco Giambrone che ha ripercorso brevemente le diverse tappe di questa candidatura, a partire dalla costituzione spontanea di un Comitato cittadino promotore dell’iniziativa, presieduto da Egle Palazzolo e formato da Aurelio Angelini, Giuseppe Barbera, Gaetano De Bernardis, Antonio Gerbino, Manlio Mele e Bernardo Tortorici, per continuare con la prima convocazione-adesione di circa 120 Enti e Associazioni culturali , con due affollatissimi workshop , tenutisi ai cantieri culturali della Zisa, a cui hanno partecipato più di trecento Associazioni, per finire con la stesura del documento di candidatura che in questi giorni si sta definendo nei dettagli.
Infine, prima di dare la parola alla scrittrice, Giambrone ha sottolineato che la scelta dei testimonial di candidatura è stata fatta tenendo in gran conto la loro adesione “piena ed entusiastica” al progetto. In tal senso si spiega anche la scelta di Moni Ovadia, che si è dimostrato immediatamente in sintonia con le idee- guida del progetto di candidatura. Prendendo la parola, Simonetta Agnello Hornby ha rimarcato in primis di essere palermitana di nascita, essendo nata in un appartamento di via Manzoni a Palermo, ma soprattutto ha ribadito con forza di sentirsi profondamente palermitana, malgrado la sua lontananza dalla nostra città da più di 40 anni e il suo lungo soggiorno londinese, e di considerare il Monte Pellegrino il luogo simbolo della sua “palermitanità”.
Inoltre, visitando sia Istanbul sia Il Cairo, che sono le altre sue due città di elezione, ha potuto constatare come Palermo abbia sempre mantenuto, consapevolmente o inconsapevolmente poco importa, una sua , per dir così, “mediterraneità”, che ne fa una città unica nell’ambito del contesto europeo.
Palermo, quindi, appare una metropoli dalla forte vocazione cosmopolita, accogliente sul versante delle diverse culture che oggi convivono al suo interno, pur con tutte le sue profonde contraddizioni che non si possono e non si devono sottacere. In essa, ad esempio,è forte la cultura del diritto, anche se proprio a Palermo la mafia questa cultura, a volte, l’ha drammaticamente offesa e dilaniata.
Palermo è la città dei mille tesori, disseminati soprattutto nel suo sterminato centro storico, (ma come ignorare quelli ubicati nel suo enorme territorio metropolitano?), testimonianza preziosa e indelebile del suo millenario percorso storico dal periodo fenicio fino ai giorni nostri. Quindi , in sintesi, la candidatura può diventare, a suo dire, un’opportunità unica per promuovere lo sviluppo della Città, per ripensarne le vocazioni e per mettere in campo le strategie necessarie a tale fine. Ma soprattutto, è questo il suo più pressante invito, occorre riscoprire la fierezza di essere palermitani! E questa è l’occasione giusta! Cerchiamo di non perderla!
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