RIMINI – Ufficialmente incoronato Ambasciatore dell’alta pasticcera italiana nel mondo (martedì 22 gennaio è previsto un annullo speciale filatelico da parte di Poste Italiane), ‘Sua Maestà’ il Panettone è stato oggi il protagonista assoluto del Sigep, il Salone Internazionale del dolciario in corso in questi giorni nel quartiere fieristico di Rimini.
Una vera e propria consacrazione per questo straordinario dolce, dalla forma inconfondibile e dal gusto prorompente, così amato ormai a livello internazionale.
Provenienti da tutta Italia, alcuni fra i più noti e blasonati maestri pasticceri sono stati chiamati a Rimini da Federico Anzellotti, presidente Conpait (Confederazione Nazionale Pasticceri Italiani) per raccontare al pubblico della manifestazione i piccoli-grandi segreti che caratterizzano le loro ricette e rendono unici i loro panettoni.
Si è cominciato oggi pomeriggio con l’intervento del pluripremiato Nicola Fiasconaro che in Sicilia (e per la precisione a Castelbuono, l’antico borgo incastonato nel cuore del Parco delle Madonie, dove ha sede l’azienda dolciaria di famiglia) ogni giorno ne sforna di ottimi reinterpretando la ricetta originale e utilizzando le materie prime della sua Sicilia.
La tradizione è antichissima e risale alla metà del ‘500 quando a Milano, in occasione di un banchetto organizzato da Ludovico il Moro, un semplice garzone di cucina, di nome Toni, rendendosi conto che fra le portate mancava il dolce, salvò in extremis la situazione improvvisandone uno con quanto rimasto in dispensa: farina, burro, uova, scorza di cedro e qualche uvetta. Nasceva così il ‘Pan de Toni’, il magnifico prototipo di una prelibatezza dal lungo e glorioso destino.
“Ma ormai è risaputo, oggi i panettoni non si producono più solo a Milano o nel Nord Italia.” – ha sottolineato Nicola Fiasconaro dai microfoni del Sigep – “La Sicilia è Terra Madre capace di regalare da sempre materie prime eccezionali per ogni comparto dell’agroalimentare. Per un pasticcere come me è una fortuna poter attingere direttamente a ingredienti unici come il cioccolato di Modica, le fragoline di Ribera, le mandorle di Avola e a tante altre prelibatezze autoctone. I loro profumi inebriano la mia fantasia fin da quando ero bambino. Col, tempo ho imparato a utilizzarle: le seleziono, le doso, le combino cercando sempre nuove frontiere dolciarie senza mai dimenticare, però, le regole della più antica e tradizionale arte pasticcera.”
Quello di Fiasconaro al Sigep è un ritorno dal sapore quasi simbolico. Poco più che ragazzo ottenne qui i primi riconoscimenti, ormai oltre 30 anni fa, al debutto di una carriera che lo ha visto, negli anni, affermarsi come punto di riferimento per l’alta pasticceria d’autore. Passione per la dolcezza più autentica e vocazione per la qualità assoluta: da qui nascono i prodotti Fiasconaro Segno di riconoscimento inconfondibile è la lievitazione naturale, un lento processo di fermentazione che, pur escludendo l’utilizzo di additivi chimici e di conservanti, garantisce al prodotto una ‘vita’ sorprendentemente lunga e una fragranza ineguagliabile.
Novità sul fumo di sigaretta: devi smettere prima di subito. La novità è costosissima In…
Giornata all'insegna del tempo instabile specie sui settori settentrionali della regione con nuvolosità irregolare associata…
I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un decreto di sequestro conservativo ante…
Secondo i Giudici della Corte di Cassazione, in tema di condominio negli edifici, le spese…
Maria Ruggia, una donna di 76 anni originaria di Menfi, è deceduta all'ospedale Ingrassia di…
Addobbare a festa la tavolata di Natale è quasi un rito per le famiglie di…