Di fronte all’emergenza sicurezza e all’escalation di casi di violenza che coinvolgono i giovani occorre un tavolo interistituzionale che si occupi di questa “emergenza sociale” a 360 gradi, ponendo al centro il tema del disagio giovanile.
Questa la proposta che Mariangela Di Gangi ha rivolto al Sindaco Roberto La Galla, al Presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo e a tutti i componenti della Giunta, con una lettera inviata oggi.
“Il dibattito e la cronaca di questi giorni – scrive la neo consigliera comunale – hanno indicato con chiarezza uno dei temi prioritari per l’azione amministrativa e di governo della città per i prossimi anni”.
Per Di Gangi occorre però cambiare prospettiva per affrontare il problema alla radice: “oggi – scrive nella nota – si parla di giovani quasi esclusivamente quando diventano o sono percepiti come un pericolo, ma troppo spesso non si avverte la necessità di dover andare da loro, per conoscerne anche solo i bisogni e i pensieri, ancor prima che i desideri. A Palermo, si è operata una scelta profonda sui diritti dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, ossia quella di dare la possibilità di occupare il proprio tempo libero in attività costruttive sostanzialmente soltanto a coloro che, appartenenti a fasce sociali più agiate, hanno la possibilità di usufruire di servizi, spazi e attività che sono nella quasi totalità privati e a pagamento.”
Questo tipo di approccio ha determinato per Di Gangi, “un approccio al problema che è fatto quasi esclusivamente di maggiori controlli, videosorveglianza, maggiore regolamentazione della “movida”. Tutti elementi utili e necessari, ma certamente non sufficienti, soprattutto in considerazione della presenza della criminalità organizzata e, soprattutto, in considerazione della patologica diffusione del consumo di sostanze stupefacenti, a partire dal Crack. È quindi importante nominare ed affrontare il consumo e non solo lo spaccio di droga.”
Per Di Gangi “non si può ignorare che molti dei fatti criminali e violenti di questi giorni hanno origine nella disperazione di chi cerca soldi per una dose, nelle droghe che fanno perdere il senso delle cose; così come non si può non ricordare come tante ragazze, anche giovanissime, scoprono che anche il proprio corpo può essere utile per procurarsi sostanze che ritengono più importanti del proprio benessere.”
Per la consigliera comunale “occorre tornare a lavorare sulla prevenzione, subito e bene e per questo credo che l’Amministrazione possa farsi promotrice di un tavolo inter-istituzionale e aperto al mondo della sanità, dell’associazionismo, delle parrocchie e del volontariato, per conoscere la condizione in cui vivono le nuove generazioni nella nostra città, in grado di unire e far collaborare le tante energie, idee e iniziative che sul campo già esistono ma che occorre potenziare, far dialogare, mettere a sistema.”
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