di redazione
“L’incontro con il Presidente Monti e’
andato molto bene. Come sostenevamo, le notizie che ci volevano in
default erano del tutto infondate”. Lo ha detto il presidente
della Regione siciliana, Raffaele Lombardo alla fine dell’incontro
a Palazzo Chigi con il premier.
“La Regione Siciliana ha conti solidi – continua Lombardo – una
finanza sostenibile e un debito che ha onorato il 30 giugno scorso
pagando la rata del mutuo che incide per 7% del PIL regionale.
Quindi e’ in grado di pagare gli stipendi del personale: la
mancata corresponsione degli emolumenti e’ un’altra menzogna che
e’ stata dunque smentita. Esiste,invece, una criticita’ temporale
legata alla liquidita’: un fattore causato dalla riduzione delle
entrate tributarie e dai crediti che vantiamo, alcuni con lo Stato
che oggi ha sbloccato 240 milioni per la Sanita’, risorse da non
collegare ai 400 milioni che il governo ha gia’ deciso di erogare
la scorsa settimana”.
Lombardo ha anche aggiunto: “Non chiediamo neppure che questi
crediti ci vengano riversati perche’, a prescindere da queste
considerazioni, i nostri conti tengono per le radicali riforme che
abbiamo approvato nella sanita’, nel sistema dei rifiuti e con i
tagli della spesa corrente. Abbiamo convenuto con il governo, e lo
avevamo chiesto al Ministro dell’Economia Grilli, di avviare una
collaborazione forte perche’ lo Stato sappia cio’ che fa la
Regione e perche’ la Regione si avvalga della collaborazione dello
Stato. Con il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio
Barca, abbiamo gia’ impresso un’accelerazione per l’impiego dei
fondi strutturali. Lo stesso approccio di forte collaborazione
verra’ avviato, e in alcuni casi sono gia’ stati avviati i tavoli
di confronto, con gli altri Dicasteri. Per esempio Stato e Regione
devono ancora chiudere l’iter dei provvedimenti del federalismo
fiscale”.
Il presidente ha anche confermato la data delle sue dimissioni:
“Ho anche precisato – ha detto – che mi dimettero’ il 31 di questo
mese e che non ci saranno spese. Si temevano spese pazze e
quant’altro. Non ci sara’ altro che rigore e un programma di
rientro della spesa e provvedimenti per la spending review che
dovra’ essere l’ossatura per la crescita e, come auspicato dal
Presidente Monti, il punto il partenza di qualunque governo venga
dopo di noi”.
ls/ss
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