di redazione
La polemica innescata da un
candidato alla Presidenza della Regione siciliana sulla gestione
dei fondi designati come “spese riservate” impone una risposta
chiara. Se qualcuno immaginava di trovare feste e festini ha
sbagliato indirizzo. Agli Uffici responsabili di questi
procedimenti viene chiesto di fare chiarezza e di darne conto ai
siciliani. Non c’e’ alcuna difficolta’: questa polemica e’ il piu’
classico degli autogoal.
Il capitolo delle “spese riservate” della Presidenza della
Regione siciliana e’ stato utilizzato per fornire aiuti concreti a
soggetti particolarmente bisognosi,a persone svantaggiate e poste
ai margini della societa’. Decine e decine di piccoli aiuti,forse
centinaia, per dare una mano a chi ha bisogno sul serio. E’ vero
che nel 2011,la spesa e’ passata da una previsione iniziale di
duecentomila a cinquentomila euro, ma questo anche a causa di una
crisi sistemica che ha colpito prima di tutto e piu’ duramente di
tutti le fasce piu’ deboli. In ogni caso, l’intero elenco dei
beneficiari e’ pubblico, a disposizione di chiunque lo voglia
consultare. Non verra’ diffuso a mezzo stampa da questa
amministrazione per il semplice e incontestabile motivo che la
divulgazione di quei provvedimenti, nella maggior parte dei casi,
riguarda vicende personali tutelate dalla legge sulla privacy.
E’ assolutamente falsa, poi, la circostanza che queste somme,
non siano soggette a rendicontazione. Ogni provvedimento e’
regolarmente istruito sulla base di una specifica istanza ed
erogato previo ordine di accreditamento regolarmente vistato e
registrato dalla Ragioneria. Inoltre, nonostante la legge disponga
la piu’ ampia discrezionalita’, affidando al Presidente la scelta
di conferire o meno un contributo straordinario di solidarieta’,
l’accesso ai fondi, al capitolo delle “spese riservate” quindi, e’
stato disciplinato da rigidissimi criteri di rigore e trasparenza.
Con queste somme sono stati aiutati uomini, donne e bambini,
tantissimi bambini, che avevano bisogno di interventi e terapie,
anche salvavita, dal carattere eccezionale. Con le “spese
riservate” sono stati aiutati uomini e donne che hanno rischiato
la loro vita e le loro imprese per essersi opposti alla mafia e al
racket delle estorsioni, cosi’ come sono stati aiutati, sempre
con piccoli contributi, anche i familiari di chi ha perso la vita
per un atto di eroismo. Con questi cinquecentomila euro sono state
affidate parecchie risorse alle Diocesi siciliane e alle
associazioni di carita’, perche’ le mense continuassero a
distribuire un pasto caldo ai poveri. Con questi fondi e’ stato
consentito ai sindacati siciliani di far sentire la voce degli
operai della Fiat, pagando i costi della loro trasferta a Roma. In
treno, sia chiaro.
pm
241846 Set 12 NNNN
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