Sicilia zona arancione, le reazioni e la rabbia della politica

La decisione del ministro della Salute Roberto Speranza di “collocare” la Sicilia nella zona arancione ha sollevato critiche e ira da parte dei rappresentanti della politica regionale.

Il primo a parlare di “Scelta assurda e irragionevole” è stato ieri sera il presidente della Regione Nello Musumeci, pochi minuti dopo la conferenza stampa del premier Conte: “Il ministro della Salute Speranza ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica. Al governo Conte chiediamo di modificare il provvedimento, perché ingiusto e ingiustificato” ha dichiarato.

Ma questa dichiarazione ha suscitato la reazione dell’ANCI  Sicilia che ha subito chiesto “Un chiarimento dal Governo nazionale e da Governo regionale”. “I comuni siciliani ritengono essere assolutamente prioritaria la salvaguardia del diritto alla salute – ha dichiarato il presidente Orlando -. Ciò premesso, crea molti interrogativi l’affermazione del Presidente della Regione Siciliana che ha dichiarato di non essere stato sentito e di non aver potuto illustrare i dati della situazione in Sicilia. 

Per rispetto istituzionale di tutti e per quanto ci riguarda per rispetto istituzionale degli Enti Locali chiediamo al Governo regionale di conoscere i dati forniti e chiediamo un immediato chiarimento da parte del Governo nazionale. Con pari forza si ribadisce la richiesta di adeguati e immediati interventi di ristori” conclude Orlando.

Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha invece dichiarato di non voler neanche ipotizzare che siano state fatte “marchette sulla pelle dei siciliani” : “E quindi voglio pensare – ha continuato – che si tratti di un palese errore, oppure qualcuno dovrà spiegarci perché le regioni più colpite dal Covid sono quelle meno colpite dalle decisioni del governo. Conte questa volta venga in tv per spiegarci i veri motivi per cui ha deciso di fare morire la Sicilia”.

Ma è arrivata la comunicazione dell’assessore alla Salute in Sicilia, Ruggero Razza che pubblicando su Facebook la foto del report settimanale utilizzato da Roma per la catalogazione delle regioni nelle tre aree ha scritto: “Nella mattinata di oggi mi confronterò con il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità in ordine alle ragioni che hanno determinato la ‘zona arancione’ in Sicilia”.

“Leggo sulla stampa farneticazioni (qualche volta strumentali, qualche altra dettate dalla voglia di fare polemica a tutti i costi) in ordine all’occupazione dei posti letto in Sicilia e mi pare, quindi, indispensabile pubblicare il report settimanale utilizzato da Roma – aggiunge – I nostri indici di occupazione erano ben al di sotto della soglia di allerta. E, riferendosi i dati alla scorsa settimana, essi non tengono neppure in considerazione il piano approvato dal Comitato tecnico scientifico che li aumenta ancora di più. Sono fatti, non analisi”.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha affermato che la Sicilia identificata come zona arancione desta preoccupazione: “Perché indica una situazione di grave rischio sanitario. Se questo rischio è reale in base ai parametri che la regione ha trasmesso al governo Nazionale, vuol dire che la situazione è stata sottovalutata per mesi: un fatto gravissimo di cui chi ne ha responsabilità deve assumersela e trarne le dovute conseguenze”.

“Se invece il rischio non è così grave – continua il sindaco – da determinare la dichiarazione di zona arancione da parte del governo Nazionale, allora è quest’ultimo che deve rispondere del proprio operato, anche qui traendone le dovute conclusioni”.

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