Sicilia: Tranchida, penalizzante patto stabilita’ Stato-Regione
Palermo, 9 ago – ”L’obbligo di ottemperare al patto
di stabilita’ Stato-Regioni, che contempla l’equivalenza tra
entrate e uscite, di fatto paralizza l’attivita’ di numerosi
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di redazione
Palermo, 9 ago – ”L’obbligo di ottemperare al patto
di stabilita’ Stato-Regioni, che contempla l’equivalenza tra
entrate e uscite, di fatto paralizza l’attivita’ di numerosi
dipartimenti regionali tra cui quello del turismo, sport e
spettacolo, paradossalmente proprio in virtu’ degli alti
coefficienti di spesa effettuati e rendicontati da questo
ramo dell’amministrazione. La mancata utilizzazione dei fondi
comunitari gia’ ascritti, nell’ambito del PO – FESSR
2007/2013 impedisce lo svolgimento di numerosissime
manifestazioni sportive, eventi culturali, gastronomici,
musicali, di particolare impatto e rilevanza turistica,
proprio in coincidenza del periodo di alta stagione estiva.Il paradosso di questa vicenda consiste nel fatto che la
mancata spesa potrebbe, di fatto, contemplare lo storno, e la
possibile riduzione dei fondi attribuiti alla Sicilia dall’
Unione Europea”. Lo sostiene l’Assessore regionale al
Turismo, Sport e Spettacolo, Daniele Tranchida. ”Anche la programmazione dei Grandi Eventi, Circuito del
Mito compreso, ha subito un considerevole rallentamento
dovuto, in buona sostanza, alla necessita’ di mantenere il
tetto di stabilita’. Bisogna tenere conto che la dirigenza
generale ha in giacenza 24 milioni di euro di mandati in
attesa di essere sbloccati”, afferma, invece, Marco Salerno,
dirigente generale dell’Assessorato al Turismo, Sport e
Spettacolo. La recente sentenza della Consulta che ha riconosciuto
l’illegittimita’ costituzionale delle norme del decreto
legislativo n.118 del 2011 relative alle disposizioni in
materia di armonizzazione di sistemi contabili, ha accolto le
tesi delle Regioni a Statuto Speciale definendo
incostituzionale l’applicazione automatica di disposizioni
”che si applicano agli enti ad autonomia differenziata, non
in via diretta ma solo se recepite tramite le speciali
procedure previste per le norme di attuazione statutaria”. Tale pronuncia della Corte sull’attuazione della legge sul
federalismo fiscale puo’ costituire un riferimento per
contrastare normative nazionali ed odierne linee politiche
governative penalizzanti nei confronti degli interessi e dei
bisogni della Sicilia intera. ”A questo scopo – continua l’Assessore Tranchida – e’
necessario che la giunta di governo, nella prossima riunione,
approvi, quantomeno un nuovo piano di riparto dei fondi
attribuiti e ponga l’intera vicenda all’attenzione
dell’opinione pubblica siciliana”.com-dab/