SICILIA: TRANCHIDA, PENALIZZANTE PATTO STABILITA’ STATO-REGIONE

Regione Sicilia

“L’obbligo di ottemperare al patto di
stabilita’ Stato-Regioni, che contempla l’equivalenza tra entrate
e uscite, di fatto paralizza l’attivita’ di numerosi dipartimenti
regionali tra cui quello de…

Regione Sicilia

di redazione

“L’obbligo di ottemperare al patto di
stabilita’ Stato-Regioni, che contempla l’equivalenza tra entrate
e uscite, di fatto paralizza l’attivita’ di numerosi dipartimenti
regionali tra cui quello del turismo, sport e spettacolo,
paradossalmente proprio in virtu’ degli alti coefficienti di spesa
effettuati e rendicontati da questo ramo dell’amministrazione. La
mancata utilizzazione dei fondi comunitari gia’ ascritti,
nell’ambito del PO – FESSR 2007/2013 impedisce lo svolgimento di
numerosissime manifestazioni sportive, eventi culturali,
gastronomici, musicali, di particolare impatto e rilevanza
turistica, proprio in coincidenza del periodo di alta stagione
estiva. Il paradosso di questa vicenda consiste nel fatto che la
mancata spesa potrebbe, di fatto, contemplare lo storno, e la
possibile riduzione dei fondi attribuiti alla Sicilia dall’ Unione
Europea”.
Lo sostiene l’Assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo,
Daniele Tranchida.
“Anche la programmazione dei Grandi Eventi, Circuito del Mito
compreso, ha subito un considerevole rallentamento dovuto, in
buona sostanza, alla necessita’ di mantenere il tetto di
stabilita’. Bisogna tenere conto che la dirigenza generale ha in
giacenza 24 milioni di euro di mandati in attesa di essere
sbloccati”. Dice, invece, Marco Salerno, dirigente generale
dell’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo.
La recente sentenza della Consulta che ha riconosciuto
l’illegittimita’ costituzionale delle norme del decreto
legislativo n.118 del 2011 relative alle disposizioni in materia
di armonizzazione di sistemi contabili, ha accolto le tesi delle
Regioni a Statuto Speciale definendo incostituzionale
l’applicazione automatica di disposizioni “che si applicano agli
enti ad autonomia differenziata, non in via diretta ma solo se
recepite tramite le speciali procedure previste per le norme di
attuazione statutaria”. Tale pronuncia della Corte sull’attuazione
della legge sul federalismo fiscale puo’ costituire un riferimento
per contrastare normative nazionali ed odierne linee politiche
governative penalizzanti nei confronti degli interessi e dei
bisogni della Sicilia intera.
“A questo scopo – continua l’Assessore Tranchida – e’ necessario
che la giunta di governo, nella prossima riunione, approvi,
quantomeno un nuovo piano di riparto dei fondi attribuiti e ponga
l’intera vicenda all’attenzione dell’opinione pubblica siciliana.
mav
092005 Ago 12 NNNN