Il nuovo decreto firmato dal premier Draghi cambia i colori a tutte le regioni tranne la Sardegna che resta bianca quindi libera dalle restrizioni.
La Sicilia, unico caso in Italia, mantiene numeri da zona gialla ma per una scelta prudenziale del governo adotterà già da lunedì le restrizioni previste per le zone arancioni.
Saranno “zona rossa” le seguenti regioni/province autonome: Bolzano e Trento, la Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto Toscana e Marche. In arancione: Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle D’Aosta.
Da lunedì 15 marzo al 2 aprile, e il 6 aprile, le Regioni che hanno dati da zona gialla saranno comunque considerate in zona arancione, recita il decreto legge con le nuove misure anti-Covid.
A Pasqua, nei giorni 3, 4 e 5 aprile, “sull’intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni i cui territori si collocano in zona bianca, si applicano le misure stabilite dai provvedimenti di cui all’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020 per la zona rossa”. Negli stessi giorni sono consentiti gli spostamenti ma solo in ambito regionale.
Dal 15 marzo al 6 aprile si va in zona rossa in modo automatico se “l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, sulla base dei dati validati dell’ultimo monitoraggio disponibile”.
Il presidente Musumeci parla di “una decisione che provoca tanta amarezza, un provvedimento adottato per prudenza, che però ci fa tanta rabbia“.
Coprifuoco come sempre dalle 22 alle 5 del mattino. Dal 15 marzo al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile, tornano le regole per gli spostamenti per gli spostamenti: permessi in ambito comunale verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, tra le 5 e le 22. Il limite massimo è di due persone oltre a quelle conviventi. I minori di 14 anni non si contano e quindi possono aggiungersi ad esempio ai genitori che visitano i nonni così come i disabili o non autosufficienti conviventi.
Chiudono di nuovo i ristoranti a pranzo: vietato consumare all’interno di bar, ristoranti e centri commerciali, ma resta consentito l’asporto fino alle 22. Per i bar concesso l’asporto di bevande fino alle 18 e stop alle consumazioni nei pressi delle attività. Nessun limite per la consegna a domicilio. I negozi al dettaglio sono aperti, chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi.
Scuole: si può frequentare ma i presidenti delle regioni possono in casi particolari chiudere immediatamente tutto e lasciare solo la Dad.
Musei, cinema e teatri, rinviata l’apertura prevista per il 27 marzo: tutte resta chiuso fino a dopo Pasqua.
Le funzioni religiose continuano nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo.
Più stringenti le regole nei giorni 3, 4 e 5 aprile quando tutte le regioni entreranno in zona rossa, ad esclusione della Sardegna (bianca). Sarà possibile spostarsi in zona rossa, solo dal 3 al 5 aprile, all’interno del proprio comune verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, massimo due persone non conviventi.
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