Sicilia: Flai, 10 proposte per rilanciare aziende confiscate alla mafia

Palermo, 30 ott – L’Osservatorio ‘Placido Rizzotto’ e la Flai Cgil Sicilia, nell’audizione con la Commissione antimafia europea sui temi delle aziende e dei beni confiscati alla mafia e del su econ…

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di redazione

Palermo, 30 ott – L’Osservatorio ‘Placido Rizzotto’ e la Flai Cgil Sicilia, nell’audizione con la Commissione antimafia europea sui temi delle aziende e dei beni confiscati alla mafia e del su economia legale e lavoro pulito contenute in un disegno di legge di iniziativa popolare su cui il sindacato ha gia’ avviato la raccolta di firme. Si tratta di dieci proposte per favorire il rilancio delle aziende sequestrate e confiscate alla mafia, salvaguardando l’occupazione pulita. ”Noi – ha detto Salvatore Tripi, segretario della Flai Sicilia – riteniamo che il lavoro sia una delle risposte allo strapotere mafioso ed e’ quindi necessario sostenere chi si impegna per creare nuove opportunita’ di lavoro in territori vessati dalla presenza mafiosa”. Secondo la Flai i beni confiscati non vanno intanto messi all’asta ma devono ritornare alla collettivita’ attraverso l’uso sociale. La proposta del sindacato prevede poi l’accesso automatico alla cassa integrazione per i lavoratori interessati, a prescindere dalla dimensione e dalla tipologia d’azienda, in attesa della riorganizzazione dell’attivita’ produttiva e incentivi ai datori di lavoro che assumono ex dipendenti di aziende sequestrate e confiscate. Tra le misure a sostegno delle imprese che intraprendono un percorso di emersione alla legalita’, l’attribuzione di un rating di legalita’ come strumento di agevolazione nell’accesso agli appalti pubblici e uno sconto d’Iva pari al 5%, inoltre l’istituzione di un fondo ad hoc per garantire il credito e fornire agli istituti bancari le adeguate garanzie. Vengono inoltre proposti, l’istituzione dell’Ufficio attivita’ produttive e sindacali presso l’Agenzia dei beni confiscati , agevolazioni fiscali attraverso un credito d’imposta per favorire l’emersione del lavoro irregolare, il congelamento dei debiti dell’azienda per saldarli dopo l’esaurimento della procedura giudiziaria allo scopo di salvaguardare i rapporti di lavoro e la continuita’ dell’attivita’ produttiva.Proposti, inoltre, una serie di incentivi per i lavoratori che costituendosi in cooperativa sono disposti a rilevare l’azienda.ags/dab/