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SICILIA E ARTE : IL DUOMO DI MESSINA

di Francesco Costanza

Il Duomo di Messina è tra i monumenti più antichi della Sicilia. edificato nel periodo Bizantino fu profanato sotto il dominio Arabo e successivamente consacrato per volere di Ruggero I di Sicilia. Nell’anno 1197 alla presenza dell’imperatore Enrico VI (figlio di Federico Barbarossa) e della regina Costanza D’Altavilla, l’arcivescovo Berardo in solenne cerimonia ricostituiva il Duomo al culto Cristiano.

Dedicato alla Madonna della Lettera è la Basilica Cattedrale Protometropolitana dell’Arcidiocesi di Messina – Lipari -Santa Lucia del Mela. Durante questi secoli sono avvenuti tantissime ristrutturazioni, in alcuni casi vere e proprie ricostruzioni, dovute per lo più a episodi di gravissimi danneggiamenti . Già nel 1254 la furia di un pericoloso incendio segnò una prima grave distruzione parziale, dovettero passare 50 anni prima che il Duomo risplendesse ancora nella sua splendida Aura Baselicale. Nel 300 iniziarono dei periodi floridi e la ricchezza dello spirito si esprimeva maggiormente con l’arte, fino a tutto il 500. Vennero introdotti elementi decorativi di grande rilievo, quali mosaici, decorazioni ai soffitti, i portali e il meraviglioso complesso dell’apostolato, eseguito da Giovanni Angelo Montorsoli (discepolo e collaboratore di Michelangelo Buonarroti) .

Durante il periodo Barocco, furono eseguite numerose opere di cui diversi altari e l’inserimento di alcuni inserti di stile Barocco, secondo il gusto dell’epoca.
Con il terremoto del 1908 l’intero monumento fu quasi completamente distrutto, e fu quindi necessario un’altro restauro, compiuto con grande maestria, le opere d’arte vennero recuperate quasi tutte, e l’aspetto architettonico riportò fedelmente le linee originali. Soltanto 13 anni dopo questo grande restauro, il periodo bellico lasciò ben poco di tutto questo, durante i bombardamenti una delle incursioni aeree trasformò tutto in un desolante rogo distruttivo. Le statue, i marmi ed i mosaici furono irrimediabilmente perduti. La ricostruzione avvenne quasi subito il dopo guerra, le opere eseguite erano quasi tutte pregevoli copie degli originali distrutte, nel 1947 la cattedrale venne riaperta al pubblico da Papa Pio XII e insignita a Basilica.L’altare maggiore , dedicato alla Madonna della Lettera, Patrona di Messina è adorno di marmi e rame dorato, alla sua realizzazione iniziata nel 1682 e terminata nella seconda metà del 700 contribuirono tra gli altri Pietro Juvarra e Guarino Guarini.
Il soffitto fu ridipinto ispirandosi ai giochi di colore Arabo/Bizantini, un’altra fedele riproduzione è quello dell’abside centrale dove emerge l’imponente mosaico del Cristo Pantocratore. Nel transetto di chiusura è collocato il grandioso organo, uno dei più grandi d’Europa e secondo in Italia solo a quello del duomo di Milano. Si compone di cinque tastiere, 170 registri e più di 16.000 canne. Il campanile contiene al suo interno un orologio astronomico il più complesso e più grande esistente al mondo. Tra i tesori conservati al suo interno, troviamo la meravigliosa “Manta d’oro” senz’altro il pezzo più raro e prezioso, è opera dell’orafo fiorentino Innocenzo Mangani, completata nel 1668, alla già preziosa manifattura si sono aggiunti nei secoli, diamanti, zaffiri, rubini e altre pietre preziose offerte come ex-voto da parte di sovrani, vescovi, gentildonne e uomini popolani. Altri pezzi preziosi sono alcune reliquie di San Marciano, San Placido, San Nicola e San Pietro, tutti risalenti tra il XII e il XVI secolo.

Tradizioni e folklore
La Processione del Vascelluzzo – Festa religiosa che si svolge a Messina, nella domenica del “Corpus-Domini” il vascelluzzo è costituito di un galeone in legno a tre alberi lungo circa 1 metro, tutto rivestito in lamine d’argento finemente lavorato a cesello. Durante la processione nel vascelluzzo viene posta la reliquia del sacro capello della Madonna, e viene condotto da 16 persone con andatura ondulatoria a similitudine della navigazione in mare, per recarsi all’altare maggiore del Duomo in segno di ringraziamento verso la Madonna della Lettera, che in occasione di varie carestie, miracolosamente fece giungere in porto alcuni vascelli carichi di grano. Il Vascelluzzo viene poi riportato e conservato presso la chiesa dei marinai, dove viene accolto con gioiosi fuochi d’artificio.

Redazione

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